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Vale la Pena Essere Ricchi?

Ogni giorno siamo chiamati a risolvere vari problemi, che siano di salute, relazionali o economici. La domanda che ci poniamo spesso è: Come posso soddisfare i miei bisogni? Questo concetto è alla base del capitalismo, un sistema economico nato relativamente da pochi secoli, dove la ricerca del massimo profitto è diventata una costante. Prima dell'avvento del capitalismo, non era di grande interesse avere più di quello che si consumava. La produzione era sufficiente per i bisogni quotidiani, senza il bisogno di accumulare ricchezze ulteriori.
Con l'arrivo del capitalismo, invece, è emersa la necessità di guadagnare sempre di più e di ottenere il massimo dal lavoro. Come affermava il filosofo Rousseau, la nostra società si basa sull'idea di trarre quanta più utilità possibile dal lavoro altrui. Ma vale davvero la pena inseguire il massimo profitto? I soldi fanno davvero la felicità oppure è meglio vivere una vita più serena con meno risorse economiche?

La teoria dei $75.000: la relazione tra denaro e felicità

Questo tema è stato trattato in maniera seria dallo studioso e Premio Nobel Daniel Kahneman, autore del celebre libro Pensieri lenti e pensieri veloci. Kahneman, insieme al collega Angus Deaton, ha condotto uno studio nel 2010, noto come lo studio dei $75.000, con l'obiettivo di determinare la correlazione tra ricchezza e felicità. La ricerca ha preso in considerazione due principali aspetti della felicità: il benessere emotivo ("emotionally wellbeing"), ossia uno stato di benessere generale, e la soddisfazione della vita ("Life Satisfaction").
Secondo lo studio, la felicità e la ricchezza sono correlate fino a un reddito di $75.000 annui (equivalenti a circa $100.000 di oggi, aggiustati per l'inflazione). In altre parole, più una persona guadagna fino a questa cifra, più aumenta la sua felicità. Superata questa soglia, tuttavia, la felicità non cresce ulteriormente, poiché si ritiene che, oltre questo livello, le persone abbiano già tutto ciò di cui hanno bisogno.
D'altra parte, la soddisfazione della vita tende invece ad aumentare all'aumentare del reddito anche oltre i $75.000. Questo significa che, se si guadagnano più soldi, ci si sente comunque più soddisfatti della propria vita, ma ciò non implica necessariamente un aumento della felicità emotiva.

La tesi di Killingsworth: il superamento della teoria di Kahneman

Nel 2021, lo studioso Matthew Killingsworth dell'Università della Pennsylvania ha messo in discussione la tesi di Kahneman e Deaton, proponendo un approccio alternativo. Killingsworth ha condotto un sondaggio su 33.000 americani, monitorando la loro felicità in diversi momenti della giornata. Questo metodo ha permesso di ottenere un totale di 1.729.174 testimonianze, arrivando a una conclusione diversa: la felicità continua ad aumentare all'aumentare del reddito, anche oltre i $75.000. Inoltre, non c'è alcuna prova che la felicità si fermi dopo questa soglia. Più soldi si hanno, più si è felici.

La ricerca del 2023: un punto di incontro

Nel 2023, Kahneman e Killingsworth hanno collaborato insieme alla professoressa Barbara Mellers dell'Università della Pennsylvania per condurre una nuova ricerca, con l'obiettivo di trovare un punto di incontro tra le due tesi precedenti. Hanno concluso che, per l'80% delle persone, la felicità tende ad aumentare con l'aumentare della ricchezza, anche oltre i $75.000. Tuttavia, esiste un 20% della popolazione per cui la felicità non cresce all'aumentare del reddito, rimanendo invariata anche con guadagni spropositati.
Questa nuova ricerca ha identificato tre categorie di persone:

  1. Meno felici: per queste persone, la felicità cresce fino a un reddito di $100.000.

  2. Mediamente felici: la loro felicità cresce in modo lineare e proporzionale all'aumentare del reddito.

  3. Molto felici: per questo gruppo, la felicità cresce ancora di più oltre i $100.000, in modo più che proporzionale rispetto all'aumento della ricchezza.

Soldi e felicità: cosa ci dice la scienza?

Questi studi dimostrano che i soldi possono contribuire alla felicità, ma non sono l'unico fattore determinante. La soddisfazione di vita e il benessere emotivo dipendono anche da altri aspetti, come il tempo libero, le relazioni e la salute. È importante ricordare che, superata una certa soglia di ricchezza, i soldi non sono necessariamente in grado di aumentare la nostra felicità. Ognuno di noi deve trovare il proprio equilibrio, decidendo quanto il denaro debba influire sul nostro benessere complessivo.
Fateci sapere cosa ne pensate! Siete d'accordo con la tesi che sostiene che i soldi aumentino la felicità fino a un certo punto? Oppure pensate che la felicità possa crescere all'infinito all'aumentare delle risorse economiche?
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Di Roberto

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