Ucraina e Medio Oriente: La Situazione sul Campo e l'Impatto del Ritorno di Trump
La situazione attuale in Ucraina appare sempre più disastrosa per l'esercito ucraino. Secondo Alessandro Orsini, con il passare del tempo, la Russia è diventata sempre più forte mentre l'Ucraina è sempre più debole. Siamo entrati in una fase finale del conflitto, caratterizzata da un continuo arretramento dell'esercito ucraino. La Russia, al contrario, ha incrementato le sue risorse militari, sia in termini di soldati che di armi. La produzione russa di munizioni per l'artiglieria pesante è tre volte superiore a quella combinata di Stati Uniti ed Europa. I paesi della NATO hanno ormai esaurito gran parte delle loro scorte, al punto da dover fornire le armi migliori all'Ucraina, ma questo non sembra sufficiente a contrastare l'avanzata russa.
L'Esaurimento delle Risorse NATO
Orsini sottolinea come la NATO stia attraversando una crisi di risorse. Molti paesi dell'alleanza hanno iniziato a inviare all'Ucraina anche le loro armi più sofisticate, come i sistemi di difesa SAMPT e gli F-16. L'Italia, ad esempio, ha inviato un SAMPT, probabilmente distrutto dai russi, e si appresta a inviarne un altro. Questo scenario rende evidente quanto la NATO abbia dovuto ridurre il proprio arsenale per sostenere l'Ucraina, ma la disparità con la Russia rimane evidente.
L'Ucraina Rischia la Sconfitta Definitiva
Secondo Orsini, il finale della guerra sembra essere lo stesso dell'inizio: l'Ucraina è spacciata. La Russia ha già acquisito ampie porzioni del territorio ucraino, e anche se si trattasse "solo" del 20% del territorio, si parla delle regioni più ricche e dello sbocco al mare. Privare l'Ucraina di queste risorse significa mettere una pietra tombale sulle sue prospettive di sviluppo. Inoltre, la rete energetica ucraina è stata gravemente compromessa, rendendo ancora più difficile per il paese resistere all'inverno e alle offensive russe.
Putin e la Necessità di Intensificare l'Offensiva
Putin ha la necessità di intensificare l'offensiva nei mesi invernali per sfruttare la debolezza dell'esercito ucraino e acquisire quanti più territori possibili prima di un eventuale dialogo con Donald Trump. Secondo Orsini, Putin ha bisogno di consolidare la sua posizione prima dell'insediamento di Trump alla Casa Bianca, previsto per il 20 gennaio, per avere un maggiore potere negoziale. La Russia dispone di armi e mezzi per continuare ad avanzare anche in condizioni climatiche difficili, mentre l'Ucraina non ha più le forze necessarie per resistere efficacemente.
L'Incertezza sui Negoziati tra Trump e Putin
Molte persone sperano che il ritorno di Trump possa portare a una riduzione del conflitto, ma Orsini è molto scettico su questo punto. Sostiene che la guerra in Ucraina potrà finire solo alle condizioni di Putin, e non sarà Trump a dettare i termini della pace. La proposta trapelata dai media internazionali suggerisce un congelamento del conflitto, con la Russia che manterrebbe i territori conquistati senza il riconoscimento ufficiale dell'Occidente, e un eventuale ingresso dell'Ucraina nella NATO tra 20 anni. Tuttavia, Orsini ritiene che la soluzione più probabile sia un conflitto "congelato", come quello nel Donbass tra il 2014 e il 2022, con una continua instabilità e periodiche escalation.
Medio Oriente: La Tensione tra Israele e Iran
Nel Medio Oriente, la situazione è altrettanto tesa. Israele ha attaccato l'ambasciata iraniana a Damasco, un atto che può essere considerato una vera e propria dichiarazione di guerra. Orsini sottolinea come l'Iran abbia risposto con moderazione, avvertendo in anticipo gli Stati Uniti dei suoi attacchi per evitare un'escalation più ampia. Tuttavia, la presenza di truppe nordcoreane in Russia, nella regione di Kursk, è stata interpretata come un segnale politico forte. Putin vuole dimostrare che la Russia non è isolata e che può contare su alleati come la Corea del Nord, pronta a sostenere Mosca in caso di necessità.
L'Alleanza tra Russia, Corea del Nord e Cina
L'invio di truppe nordcoreane è un chiaro messaggio all'Occidente. La Russia ha alleati disposti a intervenire e non è rimasta isolata come molti avevano sperato. Cina e Corea del Nord supportano attivamente la Russia, e questo contribuisce a creare un blocco difficile da sconfiggere. La NATO si trova così a confrontarsi non solo con la Russia, ma con un'alleanza molto più ampia e potente di quanto inizialmente previsto.
Un Futuro di Instabilità e Rischi Globali
Le prospettive per l'Ucraina e per il Medio Oriente rimangono molto incerte. Orsini prevede che la guerra in Ucraina continuerà, con una riduzione dell'intensità sotto la presidenza di Trump, ma senza una vera e propria soluzione di pace. Nel Medio Oriente, il conflitto tra Israele e Iran potrebbe intensificarsi ulteriormente, con il rischio di coinvolgere anche altri attori internazionali. La politica estera di Trump, focalizzata sul ripristino del potere americano, potrebbe entrare in contrasto con le ambizioni di Putin, creando ulteriori tensioni a livello globale. In un contesto di blocchi contrapposti e conflitti congelati, l'instabilità globale sembra destinata a persistere.
L'Impatto dell'Internazionalizzazione del Conflitto
Orsini sottolinea un fenomeno preoccupante: l'internazionalizzazione del conflitto. La presenza di alleati come Corea del Nord e Cina al fianco della Russia indica che il conflitto sta coinvolgendo sempre più paesi, rendendo la situazione ancora più complicata. La Cina, pur non inviando truppe direttamente in Ucraina, sta supportando la Russia in vari modi, sia diplomatici che economici. Questo blocco di alleanze rende difficile immaginare una soluzione rapida e pacifica al conflitto, poiché l'Occidente si trova ad affrontare una coalizione con un potenziale militare e strategico molto rilevante.
L'Iran, inoltre, sta giocando un ruolo sempre più attivo. Le dichiarazioni di Putin sull'importanza degli alleati asiatici e l'invio di truppe nordcoreane rappresentano un segnale all'Occidente: la Russia è pronta a sostenere un conflitto prolungato e ha dalla sua parte nazioni disposte a contribuire alla sua causa. Questo comporta un notevole rischio di escalation, soprattutto considerando che Israele ha intensificato i propri attacchi contro obiettivi iraniani, e che la Corea del Nord ha inviato un chiaro messaggio di alleanza strategica con Mosca.
Le Conseguenze per l'Europa e l'Occidente
Le conseguenze di questa situazione sono estremamente preoccupanti per l'Europa e l'Occidente in generale. La crescente alleanza tra Russia, Cina, Iran e Corea del Nord implica che l'Occidente non solo deve affrontare la Russia in Ucraina, ma deve anche considerare la possibilità di un allargamento del conflitto su scala globale. L'Europa, in particolare, si trova nella posizione di dover sostenere uno sforzo militare prolungato, con risorse che vanno esaurendosi e un crescente malcontento interno dovuto agli impatti economici della guerra.
Orsini ritiene che la strategia dell'Occidente di continuare a supportare l'Ucraina con armi e risorse potrebbe portare a un'escalation ancora più ampia, senza una reale prospettiva di vittoria. Il rischio è che l'Europa si trovi coinvolta in un conflitto su più fronti, con una Russia rafforzata dalle alleanze asiatiche e un supporto interno sempre più fragile. Questo rende cruciale la necessità di un dialogo diplomatico, anche se le prospettive di successo sembrano al momento molto limitate.