Terra dei fuochi: un vero “ecocidio”
Situata nel mezzogiorno, tra Napoli e Caserta, questa vasta area territoriale è tristemente rinomata per la presenza illegale di cumuli di rifiuti che una volta bruciati emanano una sostanza altamente tossica e cancerogena nota come diossina.
Quest’ultima rappresenta una pericolosa minaccia per la salute dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente poiché contamina i prodotti della terra mettendo a serio rischio la loro genuinità.
Distese di roghi di rifiuti hanno ricoperto una regione che prima di meritarsi l’infelice locuzione “Terra dei fuochi”, si chiamava “Terra felix”, ovvero terra felice.
Il popolo partenopeo è oltremodo stanco di accettare il protrarsi di una situazione non più vivibile e pericolosa.
Ci si chiede come si è giunti a questo irrimediabile stato di cose.
Non occorrono lunghe argomentazioni per rendersi conto che la vera causa risiede nella cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti, settore sul quale vegliano da tempo organizzazioni criminali.
Dirompente è il modo in cui si sta slatentizzando un incontenibile e sfibrante malessere sociale, vero motore di una lunga serie di proteste e mobilitazione.
Tre sono le organizzazioni, Legambiente, Fiom e Libera che giorno 16 novembre parteciperanno ad un progetto di denuncia collettiva allo scopo di sensibilizzare e di trovare proposte politiche risolutive che possano presto arginare il problema.
Alessia Giannilivigni