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Le terapie a base di CAR-Macrofagi: una rivoluzione nella lotta ai tumori cerebrali

I tumori cerebrali rappresentano una delle sfide più complesse per l'oncologia a causa della loro biologia intricata e delle limitate opzioni terapeutiche efficaci. Tuttavia, l'introduzione delle immunoterapie ha aperto nuove strade promettenti, tra cui quella dei macrofagi con recettori chimerici antigenici (CAR-M). Questa innovativa terapia sfrutta le capacità immunitarie dei macrofagi per contrastare i tumori del sistema nervoso centrale, come il glioblastoma multiforme (GBM), uno dei tumori cerebrali più aggressivi e difficili da trattare.

Cos'è la terapia CAR-Macrofagi?

La terapia con CAR-Macrofagi (CAR-M) si basa sull'ingegnerizzazione genetica dei macrofagi, cellule del sistema immunitario capaci di eliminare patogeni e cellule tumorali. A differenza delle più note terapie CAR-T, che coinvolgono i linfociti T, i CAR-M possono penetrare efficacemente nei tessuti tumorali solidi, come quelli cerebrali, grazie alla loro naturale capacità di attraversare la barriera ematoencefalica e infiltrarsi profondamente nel tessuto tumorale.
Il principio della terapia CAR-M consiste nell'inserire nei macrofagi un recettore chimerico (CAR) che li rende capaci di riconoscere specifici antigeni tumorali. Una volta riconosciuta la cellula tumorale, i CAR-M attivano una risposta immunitaria, eliminando il tumore attraverso la fagocitosi e presentando antigeni alle cellule T, stimolando così una risposta immunitaria adattativa.

Il ruolo dei macrofagi nei tumori cerebrali

I macrofagi associati ai tumori (TAMs) costituiscono circa il 30-50% delle cellule che compongono il microambiente tumorale nei tumori cerebrali. Tuttavia, in questo contesto, i TAMs spesso favoriscono la crescita del tumore, polarizzandosi verso un fenotipo M2 che promuove l'angiogenesi e la soppressione immunitaria. Al contrario, la polarizzazione dei macrofagi verso un fenotipo M1, associato a funzioni pro-infiammatorie e antitumorali, può limitare la progressione del tumore.
I CAR-M vengono progettati per riprogrammare i TAMs dal fenotipo M2 a quello M1, contrastando così la progressione tumorale e creando un ambiente immunitario più favorevole alla distruzione del tumore.

Vantaggi e sfide della terapia CAR-M

Rispetto alla terapia CAR-T, i CAR-M offrono alcuni vantaggi distintivi nel trattamento dei tumori cerebrali. Tra questi, la loro capacità di infiltrare i tumori solidi e la minore probabilità di causare effetti collaterali gravi, come la sindrome da rilascio di citochine (CRS) o la neurotossicità associata alle cellule effettrici immunitarie (ICANS). Inoltre, i macrofagi hanno una durata di vita più lunga e possono fornire un'azione terapeutica prolungata senza la necessità di somministrazioni ripetute.
Tuttavia, vi sono ancora molte sfide da affrontare. La produzione su larga scala di macrofagi CAR-M è complessa e costosa, e la loro capacità di proliferare dopo l'iniezione in vivo è limitata. Inoltre, la terapia deve superare le difficoltà legate alla distribuzione e alla biodisponibilità, poiché i CAR-M tendono ad accumularsi in organi come polmoni, fegato e reni, riducendo l'efficacia terapeutica contro i tumori cerebrali.

Studi clinici e prospettive future

Attualmente, sono in corso diversi studi clinici per valutare la sicurezza e l'efficacia della terapia CAR-M contro i tumori solidi, inclusi quelli cerebrali. Il primo prodotto CAR-M approvato per studi clinici, il CT-0508, ha dimostrato una buona tollerabilità nei pazienti con tumori solidi che sovraesprimono HER2, senza effetti tossici rilevanti. Altri studi stanno esplorando l'uso di CAR-M contro tumori specifici come il mesotelioma e il carcinoma ovarico.
Nel futuro, la combinazione della terapia CAR-M con altri trattamenti immunoterapici, come gli inibitori dei checkpoint immunitari, potrebbe migliorare ulteriormente l'efficacia della terapia, permettendo una maggiore infiltrazione delle cellule immunitarie nel tumore e una risposta più robusta.

Conclusione

La terapia CAR-Macrofagi rappresenta una promettente frontiera nell'immunoterapia dei tumori cerebrali. Grazie alla loro capacità di infiltrare i tumori solidi e di stimolare una risposta immunitaria duratura, i CAR-M potrebbero rivoluzionare il trattamento del glioblastoma e di altri tumori aggressivi del sistema nervoso centrale. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per superare le sfide tecniche e cliniche ancora presenti, al fine di rendere questa terapia accessibile su larga scala e garantire risultati positivi per i pazienti.
FONTE

Di Gaetano

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