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Ci sono differenze tra uomini e donne negli adattamenti cardiovascolari degli atleti?

Gli adattamenti cardiovascolari degli atleti a lungo termine sono stati ampiamente studiati, ma negli ultimi anni è emersa una crescente attenzione verso le differenze tra i sessi. Mentre la maggior parte delle ricerche si è concentrata sugli atleti maschi, le nuove evidenze indicano che le donne mostrano adattamenti cardiaci e fisiologici distinti rispetto ai loro colleghi maschi. Queste differenze possono influenzare non solo le prestazioni sportive, ma anche il rischio di eventi cardiovascolari avversi come aritmie e persino morte cardiaca improvvisa (SCD).

Adattamenti cardiovascolari specifici del sesso: cosa cambia?

Le donne tendono a mostrare una risposta cardiovascolare differente rispetto agli uomini. In particolare, gli studi hanno rivelato che:

  • Le atlete femmine presentano intervalli QT più lunghi e una maggiore automaticità del nodo senoatriale rispetto agli uomini. Questo può predisporre le donne a diversi tipi di aritmie.
  • Gli uomini tendono a sviluppare più frequentemente ipertrofia cardiaca concentrica, ovvero un ispessimento delle pareti del ventricolo sinistro senza un aumento significativo delle dimensioni della cavità cardiaca. Al contrario, le donne sviluppano più spesso una ipertrofia eccentrica, con un aumento del volume della cavità cardiaca, ma con un ispessimento meno marcato delle pareti.
  • L'attività simpatica è più bassa nelle donne, il che comporta una minore capacità di vasocostrizione e un rischio maggiore di ipotensione post-esercizio.

Aritmie e rischio cardiaco

Le aritmie, come la fibrillazione atriale (AF), si presentano diversamente tra uomini e donne. Gli atleti maschi hanno una maggiore propensione a sviluppare aritmie ventricolari, spesso asintomatiche, mentre le donne sono più inclini a soffrire di aritmie sopraventricolari come la tachicardia da rientro nodale atrioventricolare (AVNRT). Inoltre, le atlete tendono a manifestare fibrillazione atriale in età più avanzata, ma in modo più sintomatico, con palpitazioni e mancanza di fiato.

Il ruolo degli ormoni

Gli ormoni sessuali giocano un ruolo cruciale nella modulazione della risposta cardiovascolare. Il testosterone, più elevato negli uomini, è stato associato a un maggiore rischio di rimodellamento cardiaco maladattivo e aritmie. Al contrario, l'estrogeno nelle donne sembra avere un effetto cardioprotettivo, riducendo il rimodellamento cardiaco negativo e la fibrosi miocardica, specialmente nelle donne in pre-menopausa.

Conclusioni

Le evidenze sulle differenze sessuali negli adattamenti cardiovascolari degli atleti sono ancora in fase di sviluppo, ma è chiaro che le donne e gli uomini reagiscono in modo diverso all'allenamento fisico. Queste scoperte evidenziano l'importanza di un approccio specifico per sesso nella cardiologia sportiva, per migliorare la prevenzione e il trattamento delle patologie cardiovascolari negli atleti, sia uomini che donne.
FONTE
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC11372237/

Di Gaetano

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