Sintomi Persistenti di COVID-19: Differenze di Etnia e Impatto sulla Salute Fisica e Mentale
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto globale senza precedenti, con milioni di persone colpite in tutto il mondo. Un aspetto sempre più rilevante è rappresentato dai sintomi persistenti di COVID-19, noti anche come Long COVID. Questo fenomeno si riferisce ai sintomi che perdurano per settimane o mesi dopo la guarigione dall'infezione acuta, e può includere problemi sia fisici che mentali. In questo articolo esploriamo come l'etnia possa influire sulla persistenza di questi sintomi, in particolare tra le persone che sono state dimesse dall'ospedale dopo il COVID-19.
Etnia e Sintomi Persistenti di COVID-19
Uno studio recente ha esaminato la relazione tra l'etnia e i sintomi persistenti di COVID-19 in una popolazione di adulti seguiti dopo la dimissione dall'ospedale. Lo studio ha incluso 986 adulti dimessi dopo il ricovero per COVID-19 tra marzo 2020 e novembre 2021. Di questi, il 20,5% era di origine asiatica, il 10,6% di origine africana, l'1,8% di etnia mista, il 47,5% era bianco, e l'11,3% apparteneva ad altre etnie.
Sintomi Fisici e Mentali Persistenti
I sintomi persistenti di COVID-19 più comuni rilevati durante il follow-up sono stati affaticamento, difficoltà respiratorie (come tosse e mancanza di fiato), disturbi del sonno e problemi di salute mentale, come ansia e depressione. I risultati hanno mostrato alcune differenze significative tra i gruppi etnici:
- Gli adulti di origine africana presentavano una minore probabilità di manifestare sintomi respiratori persistenti rispetto agli adulti bianchi.
- La prevalenza di altri sintomi persistenti era generalmente inferiore tra gli adulti di origine africana, sebbene non vi fossero differenze significative tra i gruppi etnici per quanto riguarda la capacità di tornare al lavoro.
Questi risultati suggeriscono che, nonostante le differenze nelle comorbilità (come ipertensione e diabete) che potrebbero peggiorare gli esiti, gli adulti di origine africana, asiatica, mista e di altre etnie non sono più inclini a sviluppare sintomi persistenti rispetto agli adulti bianchi.
Differenze Socioeconomiche e di Comorbilità
Lo studio ha rilevato che esistono anche differenze socioeconomiche significative tra i gruppi etnici. Gli adulti di origine africana, ad esempio, tendevano a provenire da aree più svantaggiate rispetto agli adulti bianchi e asiatici. Inoltre, presentavano un indice di massa corporea (BMI) più elevato e una maggiore prevalenza di ipertensione.
Gli adulti di origine asiatica erano meno propensi ad aver mai fumato rispetto agli adulti bianchi, ma erano più inclini a soffrire di diabete. Questi fattori di rischio possono contribuire a un decorso più grave della malattia acuta da COVID-19, ma, sorprendentemente, non sembrano aumentare il rischio di sviluppare sintomi persistenti a lungo termine.
Sintomi Biochimici Persistenti
Durante il follow-up, sono stati analizzati anche i parametri biochimici dei partecipanti. Gli adulti di origine africana presentavano livelli più elevati di D-dimero, un marker che può indicare un rischio maggiore di disfunzione polmonare. Nonostante ciò, questi livelli alterati non sembravano correlarsi direttamente con la persistenza dei sintomi fisici o con la salute mentale. Gli adulti di origine asiatica e africana avevano livelli di emoglobina inferiori rispetto agli adulti bianchi, ma anche queste differenze non sembravano influenzare significativamente i sintomi post-COVID-19.
Conclusioni e Raccomandazioni per l'Assistenza Sanitaria
I risultati dello studio indicano che, nonostante le differenze di background socioeconomico e di comorbilità, gli adulti appartenenti a gruppi etnici minoritari non sono più propensi rispetto agli adulti bianchi a soffrire di sintomi persistenti di COVID-19. Tuttavia, è fondamentale che i servizi sanitari rimangano vigili, garantendo un'assistenza tempestiva e centrata sul paziente, soprattutto per coloro che provengono da gruppi etnici che sono stati colpiti in modo sproporzionato dall'infezione acuta.
La Long COVID rimane una sfida significativa per i sistemi sanitari e per le persone che ne soffrono, indipendentemente dall'etnia. Garantire un accesso equo ai servizi sanitari e supportare adeguatamente chi presenta sintomi persistenti è cruciale per ridurre l'impatto di questa condizione sulla salute pubblica.
FONTE