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Relazione tra Salute del Fegato e Salute Cardiometabolica nel Diabete di Tipo 1

Il diabete di tipo 1 (T1D) è una condizione cronica caratterizzata da deficienza di insulina e iperglicemia, con un'incidenza in aumento a livello globale, in particolare tra i bambini. Nonostante i progressi nella gestione del diabete, le persone con T1D continuano a sperimentare un rischio maggiore di malattie cardiovascolari (CVD), che rappresentano la principale causa di mortalità in questa popolazione. I fattori di rischio tradizionali, come la dislipidemia e il controllo glicemico inadeguato, non spiegano completamente l'aumento del rischio di CVD, suggerendo che altri fattori possano contribuire a questo fenomeno. Le evidenze emergenti indicano che la malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD) gioca un ruolo cruciale nell'aumentato rischio cardiovascolare.

Malattia Cardiovascolare nel Diabete di Tipo 1

Le malattie cardiovascolari sono altamente prevalenti tra gli individui con T1D e rappresentano la causa principale di morbilità e mortalità in questa popolazione. La malattia coronarica e l'aterosclerosi sono le forme più comuni di CVD, ma anche la malattia delle arterie periferiche, l'ictus e l'insufficienza cardiaca sono più frequenti rispetto alla popolazione generale. Gli studi hanno dimostrato che il rischio di CVD nei giovani adulti con T1D è significativamente più elevato rispetto ai coetanei senza diabete.

MASLD e Diabete di Tipo 1

La malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD), precedentemente conosciuta come steatosi epatica non alcolica (NAFLD), è la forma più comune di malattia epatica cronica nei bambini e negli adulti. Il MASLD è considerato la manifestazione epatica della sindrome metabolica ed è fortemente associato a obesità, resistenza all'insulina, dislipidemia e ipertensione. Sebbene la relazione tra MASLD e diabete di tipo 2 (T2D) sia ben documentata, l'associazione con il T1D è stata meno esplorata.
Studi recenti hanno mostrato che l'obesità tra gli individui con T1D è in aumento, parallelamente alle tendenze globali. L'aumento di peso può essere causato da terapie intensive con insulina, esercizio fisico inadeguato e alimentazione eccessiva. Nonostante una proporzione sostanziale di soggetti con T1D presenti fenotipi simili a quelli con T2D, come obesità e dislipidemia, lo screening routinario per il MASLD nei pazienti con T1D non è ancora uno standard di cura.

Meccanismi Patogenetici del MASLD nel T1D

Il MASLD nei pazienti con T1D può essere influenzato da fattori simili a quelli osservati nell'obesità e nel T2D, come scarso controllo glicemico, obesità, resistenza all'insulina (IR), anomalie delle lipoproteine e cattive abitudini alimentari. Inoltre, la disfunzione del microbioma intestinale può contribuire allo sviluppo del MASLD. La combinazione di questi fattori porta a un accumulo eccessivo di grasso nel fegato, che può determinare uno stato di infiammazione cronica e un'aumentata sintesi di trigliceridi.
Uno dei principali meccanismi coinvolti è l'insulino-resistenza epatica, che porta a un aumentato assorbimento degli acidi grassi liberi e a una sintesi elevata di trigliceridi. Quando il fegato non riesce a ossidare adeguatamente gli acidi grassi o a esportare i trigliceridi sotto forma di lipoproteine a bassissima densità (VLDL), si verifica un accumulo di grasso epatico, noto come epatosteatosi.

MASLD e Rischio Cardiovascolare nel T1D

Le evidenze indicano che il MASLD possa essere sia un marker che un contributore alla patogenesi delle malattie cardiovascolari. L'epatosteatosi può contribuire all'insulino-resistenza sistemica e alla dislipidemia aterogena, fattori che aumentano il rischio di eventi cardiovascolari avversi. L'accumulo di grasso nel fegato può anche attivare vie infiammatorie e portare al rilascio di citochine, aumentando l'infiammazione sistemica e contribuendo al danno dell'endotelio vascolare.
Studi recenti hanno dimostrato che individui con MASLD e T1D presentano una maggiore incidenza di eventi cardiovascolari rispetto ai pazienti senza MASLD. In particolare, una maggiore spessore medio-intimale carotideo (cIMT) è stato osservato nei pazienti con MASLD, indicativo di un aumentato rischio di aterosclerosi. Inoltre, la presenza di enzimi epatici elevati, come l'alanina aminotransferasi (ALT), è stata associata a un aumentato rischio di CVD nei pazienti con T1D.

Conclusioni e Raccomandazioni

La complessa interazione tra MASLD e CVD nei pazienti con T1D sottolinea l'importanza della diagnosi precoce e della gestione completa del MASLD. Sebbene i progressi nelle terapie per il T1D abbiano migliorato significativamente la qualità della vita dei pazienti, il rischio cardiovascolare rimane elevato e non completamente spiegato dai fattori tradizionali come la dislipidemia e l'ipertensione. Le evidenze suggeriscono che il MASLD possa essere un contributore significativo al rischio cardiovascolare anche nella popolazione con T1D.
La gestione del MASLD nei pazienti con T1D richiede un approccio multifattoriale, che includa interventi sullo stile di vita come perdita di peso, esercizio fisico e modifiche dietetiche. Inoltre, terapie farmacologiche mirate al fegato, come gli agonisti del recettore GLP-1 e gli inibitori SGLT-2, stanno mostrando risultati promettenti nel migliorare la steatosi epatica e ridurre il rischio cardiovascolare, e potrebbero rappresentare un'opzione anche per i pazienti con T1D.
L'inclusione della valutazione della salute del fegato nelle stime del rischio cardiovascolare e la personalizzazione dei trattamenti potrebbero significativamente ridurre il carico di CVD nei pazienti con T1D, enfatizzando l'importanza di un approccio integrato per migliorare gli esiti a lungo termine.

Di Gaetano

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