Regno Unito Valuta Divieto di Social Media per Minori di 16 Anni per Migliorare la Sicurezza Online
Il governo del Regno Unito, guidato dal primo ministro Rishi Sunak, sta considerando l'introduzione di rigide restrizioni sull'uso dei social media per i minori di 16 anni. Queste nuove norme potrebbero estendersi fino al divieto completo di accedere alle piattaforme online per gli adolescenti sotto i 16 anni. L'obiettivo principale di questa iniziativa è proteggere i giovani dai potenziali danni causati dall'uso dei social media.
Il governo sta progettando di introdurre un decreto che obbligherà le piattaforme di social media a proteggere i minori da contenuti dannosi. In caso di mancato rispetto, le aziende potrebbero essere soggette a multe fino al 10% delle loro entrate globali. Una consultazione pubblica sull'argomento è prevista per il nuovo anno, durante la quale il governo approfondirà i rischi associati all'uso dei social media da parte dei bambini.
Il dibattito sulla sicurezza online nel Regno Unito non è nuovo. Già nel 2017, erano state avanzate richieste per una regolamentazione più stringente del web, culminate nella recente promulgazione dell'Online Safety Act. Questa legge mira a proteggere i minori e a combattere l'adescamento online, un problema crescente nel paese. Secondo l'organizzazione per la tutela dei minori Nspcc, la polizia ha registrato oltre 34.400 crimini di adescamento online contro i bambini nel Regno Unito nei sei anni precedenti l'adozione della legislazione.
La decisione di Meta di introdurre messaggi crittografati su Facebook ha ulteriormente aumentato le preoccupazioni sulla sicurezza dei bambini sui social media. Tale mossa è stata criticata da diversi membri del governo britannico, tra cui il ministro della polizia Chris Philp, che l'ha definita "grossolanamente irresponsabile" e ha chiesto la sua immediata revoca per evitare ostacoli nella lotta agli abusi sui minori.
Queste misure sono state prese in risposta alle crescenti preoccupazioni per la sicurezza online dei bambini, riconoscendo la necessità di una maggiore protezione in un'era digitale sempre più pervasiva.