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Reattività Difensiva e Comportamenti di Evitamento: Il Ruolo dell'Incertezza nella Persistenza dell'Ansia

L'articolo scientifico presentato esplora le dinamiche della reattività difensiva nell'ambito dei comportamenti di evitamento, specialmente quando l'evitamento non elimina completamente la minaccia percepita, ma riduce il rischio di un risultato avverso. Questi comportamenti di sicurezza sono una caratteristica comune nei disturbi d'ansia e nei disturbi correlati. Lo studio ha coinvolto 24 partecipanti sani sottoposti a un compito di evitamento, modellato per riprodurre comportamenti di sicurezza. Ai partecipanti è stato richiesto di premere un pulsante per evitare un potenziale stimolo avverso (come uno shock), senza però rimuovere completamente il segnale di avvertimento associato.
Durante il processo, è stato monitorato l'attivamento difensivo dei partecipanti attraverso due indicatori chiave: risposte di sobbalzo (FPS) e risposte galvaniche della pelle (SCR), entrambi considerati indicatori di reazioni di paura e ansia. Nello specifico, i partecipanti hanno mostrato reattività difensiva al segnale condizionato (CS+) prima dell'azione di evitamento, con un'attenuazione della risposta una volta eseguita l'azione di evitamento. Tuttavia, contrariamente alle aspettative, le risposte difensive sono riemerse dopo l'azione di evitamento, suggerendo che la sensazione di sollievo non sia il fattore principale nel mantenimento dei comportamenti di sicurezza.

Metodologia dello Studio

Il compito di evitamento impiegato ha utilizzato stimoli geometrici colorati (triangolo, quadrato e cerchio) come segnali condizionati (CS), che segnalavano la possibilità di ricevere una stimolazione elettrotattile su un braccio. Per evitare lo stimolo avverso, i partecipanti dovevano premere rapidamente un pulsante. Questa risposta di evitamento risultava efficace nell'80% dei casi, inducendo una certa imprevedibilità.
Gli autori hanno scelto un approccio in due fasi: una fase di condizionamento in cui i partecipanti erano esposti ai segnali con o senza stimolo avverso, e una fase di evitamento, nella quale il pulsante diventava l'azione di prevenzione dello stimolo. In quest'ultima fase, solo il 20% dei tentativi di evitamento falliva, rendendo l'esperienza più realistica.

Risultati e Implicazioni

I risultati mostrano che, mentre la reattività difensiva tende a diminuire prima dell'azione di evitamento, si riattiva rapidamente subito dopo. Questo dato è significativo perché indica che, sebbene l'azione di evitamento possa temporaneamente calmare la risposta difensiva, essa potrebbe anche alimentare l'ansia a causa dell'incertezza persistente.
Contrariamente a quanto teorizzato precedentemente, il sollievo non è stato evidenziato come fattore di mantenimento per i comportamenti di sicurezza. In effetti, il fatto che la risposta difensiva riemerga potrebbe suggerire che l'incertezza e la percezione di un controllo limitato siano tra i principali meccanismi che sostengono i comportamenti di sicurezza a lungo termine. Inoltre, lo studio indica che il ciclo di attivazione difensiva e risposta di evitamento potrebbe creare un circolo vizioso di ansia e dipendenza da questi comportamenti.

Prospettive per il Futuro

La ricerca futura dovrebbe indagare ulteriormente su come la percezione di controllo e la sensazione di sicurezza possano influenzare la tendenza a sviluppare comportamenti di evitamento. Questi aspetti sono particolarmente rilevanti per comprendere meglio i disturbi d'ansia e potrebbero portare a trattamenti mirati per interrompere il ciclo di evitamento patologico.
FONTE

Di Gaetano

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