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Le promesse non mantenute del governo Meloni: due anni di disillusione

A due anni dall'insediamento del governo guidato da Giorgia Meloni, molte delle promesse elettorali che avevano catturato l'attenzione e le speranze di milioni di italiani sono rimaste irrealizzate. La volontà di portare un cambiamento radicale nel Paese si è spesso scontrata con la realtà delle difficoltà politiche, economiche e istituzionali. Analizziamo le principali promesse disattese, che hanno suscitato critiche e delusione tra i cittadini.

Abolizione della Legge Fornero e Quota 41

Uno dei punti cardine della campagna elettorale di Giorgia Meloni era l'abolizione della Legge Fornero e l'introduzione di Quota 41, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica. Questa misura avrebbe rappresentato una svolta per migliaia di lavoratori, stanchi di vedere posticipata continuamente la loro possibilità di ritirarsi dal mondo del lavoro. Tuttavia, questa promessa non è stata realizzata. Le difficoltà economiche, legate all'impatto che una simile riforma avrebbe avuto sulle casse dello Stato, hanno frenato ogni tentativo di modifica. Alla fine, il tanto atteso superamento della Legge Fornero è rimasto sulla carta, lasciando molti lavoratori senza la possibilità di accedere alla pensione come sperato.

Flat Tax estesa a tutti

La Flat Tax al 15% per tutti i lavoratori era stata presentata come una soluzione rivoluzionaria per ridurre la pressione fiscale e semplificare il sistema tributario. Tuttavia, anche questa promessa è stata mantenuta solo in parte. L'estensione della Flat Tax ha riguardato solo alcune categorie di partite IVA con ricavi fino a 85.000 euro, molto lontano dall'obiettivo di includere tutti i lavoratori. Il risultato? Molti cittadini che speravano in un alleggerimento delle tasse si sono trovati di fronte a una riforma limitata e insufficiente. La Flat Tax universale è rimasta un sogno irrealizzabile, mentre il sistema fiscale italiano continua a essere complesso e pesante per la maggior parte dei contribuenti.

Aumento delle pensioni minime a 1.000 euro

Un'altra promessa che aveva acceso le speranze di molti era l'aumento delle pensioni minime a 1.000 euro al mese. Questa misura avrebbe dovuto garantire una maggiore dignità agli anziani, soprattutto a quelli che vivono con redditi molto bassi. Tuttavia, l'impegno non è stato rispettato. Gli aumenti concessi sono stati modesti e limitati a specifiche categorie di pensionati, lasciando la maggior parte degli anziani nelle stesse difficili condizioni economiche di prima. L'idea di un innalzamento significativo delle pensioni minime è rimasta una promessa vuota, alimentando il malcontento tra i più vulnerabili.

Riduzione delle accise sui carburanti

La riduzione delle accise sui carburanti era stata presentata come una delle priorità per abbassare il costo della vita e aiutare le famiglie a far fronte alle difficoltà economiche. Tuttavia, nonostante le promesse, le accise non sono state ridotte. Anzi, in alcuni casi, le accise sono addirittura aumentate, contribuendo a mantenere alto il prezzo dei carburanti. Questo ha avuto un impatto diretto sulle spese quotidiane delle famiglie e sul costo dei trasporti, lasciando molti cittadini delusi e arrabbiati. La promessa di tagliare le accise si è rivelata un altro bluff elettorale, mentre il costo della benzina continua a pesare sul bilancio di milioni di italiani.

Gestione dei flussi migratori e blocco degli sbarchi

Il blocco degli sbarchi e la gestione dei flussi migratori erano tra i punti principali del programma del governo Meloni. L'obiettivo dichiarato era quello di ridurre drasticamente il numero di migranti che arrivavano sulle coste italiane, attraverso misure rigide e una maggiore collaborazione con i paesi di origine e transito. Tuttavia, i dati indicano che gli sbarchi sono aumentati rispetto agli anni precedenti. Le politiche adottate non sono riuscite a frenare gli arrivi, e l'Italia continua a essere uno dei principali punti di ingresso per i migranti in Europa. La promessa di riportare ordine nella gestione dell'immigrazione è rimasta irrealizzata, e la situazione è rimasta critica, con conseguenze sia per i migranti che per le comunità locali.

Elezione diretta del Presidente della Repubblica

La proposta di riforma costituzionale per introdurre l'elezione diretta del Presidente della Repubblica era stata presentata come una svolta per avvicinare le istituzioni ai cittadini e garantire una maggiore legittimità democratica al Capo dello Stato. Tuttavia, questa riforma non è stata portata avanti ed è rimasta inattuata. Le difficoltà politiche e la mancanza di un consenso ampio hanno impedito di avviare il processo di modifica costituzionale necessario. Anche questa promessa, che avrebbe dovuto ridare potere ai cittadini, è stata disattesa, lasciando inalterato il sistema di elezione indiretta del Presidente della Repubblica.

Abolizione del Canone RAI

L'abolizione del Canone RAI era un'altra promessa che aveva suscitato grande entusiasmo tra i cittadini. Il canone, considerato da molti una tassa ingiusta e obsoleta, avrebbe dovuto essere eliminato per alleggerire il carico fiscale sulle famiglie. Tuttavia, anche questa promessa non è stata mantenuta, e il canone continua a essere addebitato nelle bollette elettriche. La mancata abolizione del canone ha lasciato molti cittadini delusi, soprattutto quelli che si aspettavano una riduzione concreta della pressione fiscale. La RAI continua a essere finanziata con il contributo obbligatorio dei cittadini, e il peso di questa tassa resta invariato.

Una delusione collettiva

Le promesse non mantenute del governo Meloni hanno suscitato critiche e delusione tra gli elettori che avevano riposto fiducia in un cambiamento radicale. Molti cittadini si sentono traditi, poiché le misure annunciate avrebbero dovuto migliorare la qualità della vita e ridurre le disuguaglianze, ma sono rimaste solo parole senza riscontro nella realtà. La sensazione diffusa è quella di una politica incapace di mantenere gli impegni presi e lontana dalle esigenze concrete delle persone. L'entusiasmo che aveva accompagnato l'inizio del governo si è trasformato in amarezza e disillusione, mentre molte delle riforme promesse restano ancora un miraggio.
Quali soluzioni? La situazione richiede una riflessione profonda e un cambio di rotta deciso. È necessario che il governo, o qualsiasi futuro esecutivo, si impegni realmente a realizzare le promesse fatte, senza scuse o mezze misure. Solo così sarà possibile ristabilire la fiducia tra i cittadini e le istituzioni e garantire un futuro migliore per tutti.

Di Gaetano

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