Pro Patria-Milan: sospesa per cori razzisti!
Episodio scioccante avvenuto durante l'amichevole tra Pro Patria e Milan, difatti, durante lo svolgimento della partita la minuto 27 ‘ del primo tempo piombano sul campo continui insulti razzisti rivolti da una piccola porzione del pubblico di Busto Arsizio ai giocatori di colore rossoneri,in virtù dei ripetuti cori deplorevoli il Milan abbandona il campo in segno di solidarietà nei confronti dei suoi giocatori. Dopo l'ennesimo episodio di razzismo, stavolta la vittima è Boateng, il giocatore ghanese si rifiuta di proseguire il match e togliendosi la maglia si dirige verso gli spogliatoi.
A ruota il numero 10 del Milan viene seguito non solo dai compagni ma anche dagli avversari, che dopo un momento in cui hanno cercato di calmare il trequartista del Milan, abbandonano anch'essi il campo in segno di solidarietà. A quanto si apprende è stato Massimo Ambrosini a ritirare la squadra dal terreno di gioco.
Il capitano del Milan, Massimo Ambrosini, ha parlato ai giornalisti presenti dopo la definitiva sospensione dell'amichevole contro la Pro Patria per i cori razzisti verso alcuni giocatori milanisti: "Dispiace molto per tutte le persone che erano allo stadio ma andava dato n segnale forte. Il Milan si impegnerà a tornare a Busto Arsizio soprattutto per bambini e e persone che non hanno nulla a che fare con il razzismo ma un segnale andava dato contro questi incivili".
Intervenuto in conferenza stampa, l'allenatore del Milan Massimiliano Allegri ha commentato così la sospensione della partita dovuta al ritiro della squadra dopo le manifestazioni razziste verso i giocatori di colore del Milan: "Ci dispiace che siano successi questi episodi. Soprattutto per gli altri tifosi, le famiglie e i bambini che erano qui per passare una bella giornata. Abbiamo promesso alla Pro Patria di tornare qui per queste persone. Ci dispiace per i giocatori della Pro Patria e per la sua società ma dovevamo dare un segnale forte e spero che serva da esempio sia dai campionati maggiori fino alle serie minori".
Francesco Aspanò