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Il potenziale neuroprotettivo dell'ipossia post-condizionamento

L'ictus continua a rappresentare una delle maggiori sfide per la salute globale, essendo una delle principali cause di disabilità e la seconda causa di morte nel mondo. Sebbene esistano trattamenti per l'ictus ischemico acuto, come la trombolisi endovenosa (IVT) e la terapia endovascolare (EVT), questi si concentrano principalmente sul ripristino della circolazione nelle aree colpite, ma offrono benefici limitati per la rigenerazione del tessuto cerebrale danneggiato. Inoltre, il ripristino della circolazione può anche causare ulteriori danni secondari al tessuto cerebrale, aggravando le lesioni esistenti.
Un approccio innovativo per promuovere la neuroprotezione e ridurre i danni da ischemia-riperfusione è l'ipossia post-condizionamento (HPC). L'HPC prevede l'esposizione del cervello a brevi episodi di ipossia non letale dopo la riperfusione, stimolando i meccanismi di riparazione endogeni. In questo studio, è stato sviluppato un modello tridimensionale (3D) di lesione ischemica-ipossica per esplorare gli effetti neuroprotettivi dell'HPC, concentrandosi sulla modulazione della reattività delle cellule gliali, in particolare astrociti e microglia.

Il modello di lesione ischemica-ipossica 3D

Per questo studio, sono state utilizzate cellule corticali murine per creare un modello tridimensionale che riproducesse una lesione ischemica-ipossica simile a quella che si verifica in caso di ictus. Questo modello permette di studiare le risposte cellulari a condizioni di privazione di ossigeno e glucosio, seguite dalla riperfusione (OGD-R). L'obiettivo è stato valutare come l'HPC possa modulare la reattività delle cellule gliali e promuovere la sopravvivenza cellulare dopo un danno ischemico.

I risultati dell'ipossia post-condizionamento

I risultati hanno dimostrato che una singola sessione di HPC ("1HPC") offre la migliore protezione neuroprotettiva rispetto a trattamenti ipossici multipli e intermittenti. Questo è stato evidenziato da una migliore struttura dei sferoidi corticali, una maggiore sopravvivenza cellulare, una ridotta apoptosi e un aumento della crescita dei neuriti. Inoltre, il trattamento con 1HPC ha mostrato una riduzione dell'attivazione delle cellule gliali, con una diminuzione significativa degli astrociti di tipo A1 e A2, che sono rispettivamente associati a risposte pro-infiammatorie e anti-infiammatorie. Anche l'attivazione della microglia, suddivisa in M1 (pro-infiammatoria) e M2 (anti-infiammatoria), è stata inibita dall'HPC, suggerendo un ruolo cruciale di questa tecnica nella riduzione delle risposte infiammatorie dannose.

Implicazioni per la rigenerazione cerebrale

La capacità dell'HPC di ridurre le risposte gliali reattive e di promuovere la rigenerazione neuronale potrebbe aprire nuove prospettive per il trattamento delle lesioni ischemiche. L'HPC ha mostrato di migliorare la stabilità dei neuroni maturi e di sostenere lo sviluppo delle strutture dendritiche, necessarie per la formazione di connessioni sinaptiche e per la comunicazione neuronale. In particolare, il trattamento con 1HPC sembra preservare l'integrità della mielina, la guaina che protegge gli assoni dei neuroni, riducendo i danni causati dalla demielinizzazione che spesso si verifica dopo un ictus.

Il ruolo delle cellule gliali nella protezione del cervello

Le cellule gliali, che includono astrociti e microglia, svolgono un ruolo cruciale nella risposta alle lesioni cerebrali. Gli astrociti, in particolare, possono entrare in uno stato reattivo che li porta a formare una cicatrice gliale ricca di GFAP (proteina gliale fibrillare acida), mentre la microglia attivata si occupa della rimozione dei detriti cellulari. Tuttavia, le risposte gliali possono avere effetti sia benefici che dannosi, a seconda del loro stato reattivo. L'HPC sembra modulare queste risposte gliali, spostando le cellule lontano dai loro stati reattivi tradizionali e promuovendo una risposta più bilanciata e favorevole alla neuroprotezione.

Conclusioni e prospettive future

Questo studio evidenzia il potenziale dell'ipossia post-condizionamento come intervento terapeutico innovativo per le lesioni ischemiche, grazie alla sua capacità di modulare la reattività gliale e promuovere la sopravvivenza neuronale. Il modello tridimensionale utilizzato offre una piattaforma promettente per ulteriori studi sui meccanismi dell'HPC, con possibili applicazioni nella rigenerazione cerebrale, nello sviluppo di farmaci e nella modellazione delle malattie neurologiche. La capacità di ridurre l'apoptosi e di sostenere la crescita neuronale suggerisce che l'HPC potrebbe rappresentare una valida opzione per migliorare il recupero funzionale dopo un ictus.
FONTE

Di Gaetano

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