Portafoglio di Investimenti a Breve e Lungo Termine con ETF: Strategia e Macroeconomia
Nel contesto degli investimenti, il ruolo degli ETF ("Exchange Traded Funds") sta guadagnando sempre più importanza, soprattutto per gli investitori che cercano un approccio semplice e diversificato. Tuttavia, non tutti seguono un metodo puramente passivo. Alcuni, come Marco Casario, combinano la macroeconomia e l'analisi statistica per individuare gli scenari futuri più favorevoli e posizionarsi di conseguenza. Questo articolo esplora l'approccio attivo di Marco, che va oltre il classico investimento in un portafoglio diversificato e passivo, sfruttando le dinamiche economiche globali.
Il Ruolo della Macroeconomia negli Investimenti
Marco Casario ha sviluppato una strategia di investimento basata sulla macroeconomia e l'analisi dei dati statistici per prevedere quali asset avranno maggiori probabilità di successo nei prossimi mesi. Il suo approccio non si limita alla diversificazione passiva, ma punta a identificare lo scenario macroeconomico più probabile, per trarne vantaggio con movimenti strategici sui mercati.
La macroeconomia è la disciplina che studia l'andamento globale dell'economia e i suoi effetti su vari settori. Marco utilizza i dati macroeconomici per comprendere meglio la direzione che i mercati potrebbero prendere. Ad esempio, monitora parametri come il prodotto interno lordo (PIL), l'inflazione, e gli yield obbligazionari per determinare lo stato dell'economia e come si muoveranno gli asset finanziari.
L'Importanza della Diversificazione con ETF
Gli ETF sono uno strumento molto efficace per diversificare il proprio portafoglio con un basso livello di rischio, dato che consentono di investire in un insieme di asset piuttosto che in singole azioni. Questo approccio è particolarmente indicato per chi vuole investire in modo semplice e con pochi sforzi, senza dover gestire direttamente ogni singolo titolo.
La strategia di Marco, tuttavia, è più attiva rispetto a quella di un classico investitore passivo. Utilizza ETF sia come base stabile del suo portafoglio (quella che definisce la parte "Core"), sia come elementi per cavalcare opportunità specifiche (la parte "Satellite"). La parte Core, che rappresenta l'80-90% del portafoglio, è costituita da ETF globali e diversificati. La parte Satellite, invece, include ETF più specifici, come quelli di settori particolari o di singoli paesi, selezionati sulla base di analisi macroeconomiche.
Approccio Attivo e Strategia Core-Satellite
L'approccio Core-Satellite è un modello ben noto nel campo degli investimenti. Consiste nel costruire una base stabile (il Core) costituita da ETF globali diversificati, e aggiungere dei satelliti che consentano di cogliere opportunità specifiche. Marco aggiunge a questo modello un elemento chiave: il livello di conoscenza dell'investitore.
Infatti, l'investitore deve valutare quanto grande debba essere la parte Core e quanto la parte Satellite, in base alle proprie competenze. Più l'investitore è consapevole e informato, più può ampliare la parte Satellite, destinando a essa una porzione maggiore del portafoglio e investendo in asset più specifici e potenzialmente rischiosi, come materie prime, fattori o settori emergenti.
Il Livello di Conoscenza e il Rischio
Uno degli errori più comuni tra chi si avvicina agli investimenti è pensare di sapere più di quanto si sappia realmente. Questo fenomeno si verifica spesso quando si ha una conoscenza superficiale dei mercati finanziari. Investire in modo attivo senza una preparazione adeguata può essere molto rischioso, e questo spiega perché circa l'80-90% degli investitori attivi perde denaro sui mercati finanziari.
Il consiglio di Marco è di calibrare l'esposizione agli investimenti attivi in base al proprio livello di competenza. Per esempio, se un investitore ha una buona comprensione dei meccanismi di mercato, può decidere di ridurre la parte Core al 70-80% del portafoglio e aumentare la parte Satellite per ottenere potenzialmente rendimenti più elevati.
Utilizzo degli ETF nei Mercati Emergenti e nei Fattori Specifici
Gli ETF non sono utilizzati solo per investire in mercati globali, ma anche per posizionarsi su mercati specifici o su fattori tematici e settoriali. Ad esempio, Marco utilizza ETF per investire in paesi come l'Indonesia o la Malesia, mercati che non conosce a fondo e sui quali è difficile raccogliere informazioni dirette. Allo stesso modo, preferisce investire in ETF fattoriali o settoriali quando vuole posizionarsi su determinati settori, come quello delle utilities o delle materie prime, senza dover selezionare singoli titoli.
Gestione del Rischio e Timing del Mercato
Una delle questioni più delicate nell'approccio attivo è capire quando entrare e uscire dal mercato. Marco sottolinea l'importanza del Money Management, che implica la gestione del rischio e la dimensione della posizione in base alla volatilità e ai volumi di mercato. Per evitare di entrare sul mercato quando l'asset ha già raggiunto un prezzo elevato, Marco ha sviluppato un sistema di bande di attenzione, che considera sia la price action che i volumi e la volatilità. Questo approccio gli consente di determinare se il prezzo ha già scontato i potenziali guadagni futuri, evitando così di esporsi a rischi inutili.
Conclusioni
L'approccio agli investimenti può essere passivo o attivo, e non esiste una soluzione giusta per tutti. Gli ETF rappresentano uno strumento ideale per chi vuole diversificare con pochi sforzi, ma per chi desidera qualcosa di più - sfruttando la macroeconomia e l'analisi statistica - esiste anche la possibilità di approcciare i mercati in modo attivo. L'importante è comprendere il proprio livello di competenza e non fare mai il passo più lungo della gamba.
Infine, è fondamentale ricordare che il mercato non è una "mucca da mungere" per ottenere guadagni facili. La conoscenza, la pazienza, e una buona gestione del rischio sono le armi migliori per navigare i mercati finanziari con successo.