Politiche Nutrizionali Non Fiscali: Un Approccio per la Riformulazione degli Alimenti
Con l'aumento globale delle malattie non trasmissibili, l'attenzione si è rivolta alle politiche per migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti. Le diete di bassa qualità sono un fattore di rischio per condizioni come malattie cardiovascolari e obesità. Interventi di riformulazione degli alimenti e delle bevande, specialmente non fiscali, sono diventati strumenti importanti nelle strategie sanitarie in diversi Paesi, mirati a ridurre nutrienti come sodio, zuccheri e grassi saturi e aumentare il contenuto di fibre e proteine.
Cos'è la Riformulazione degli Alimenti?
La riformulazione si riferisce a modifiche nelle ricette dei prodotti per renderli più salutari. A differenza delle politiche fiscali, come tasse sulle bevande zuccherate, le politiche non fiscali non si basano su incentivi economici diretti ma su regolamenti obbligatori o volontari. Esse possono includere etichette frontali che informano i consumatori del contenuto di nutrienti, target di riduzione dei nutrienti per l'industria e restrizioni pubblicitarie su prodotti non salutari.
L'Efficacia delle Politiche Non Fiscali
Dallo studio emerge che le politiche non fiscali possono portare a una riformulazione significativa nei prodotti alimentari, con effetti positivi riscontrati nel 95% delle politiche obbligatorie. Interventi obbligatori si sono dimostrati particolarmente efficaci, con il 100% dei casi che ha mostrato un miglioramento nella qualità nutrizionale, mentre le politiche volontarie hanno avuto successo nel 93% dei casi. Gli interventi che hanno avuto il maggiore impatto includono obiettivi di riduzione del sodio e etichette frontali che indicano contenuti elevati di zuccheri, grassi e calorie.
Volontarietà vs Obbligatorietà
Le politiche volontarie, pur mostrando un buon successo, hanno talvolta portato a effetti misti o addirittura peggioramenti, evidenziando la necessità di interventi obbligatori per garantire un'efficace riformulazione su vasta scala. L'uso di etichette frontali si è rivelato uno strumento potente per incoraggiare la riformulazione, portando le aziende a ridurre nutrienti dannosi per evitare di etichettare i loro prodotti come non salutari.
L'Impatto per Nutriente
Il sodio è stato il nutriente più frequentemente riformulato, riducendo il rischio di ipertensione e malattie cardiache. Gli acidi grassi trans, ormai ampiamente regolamentati, sono stati ridotti o eliminati in molti prodotti attraverso politiche obbligatorie. Invece, la riduzione dello zucchero ha presentato maggiori sfide per il settore, poiché incide sul gusto e sulla consistenza dei prodotti, rendendo necessarie strategie più complesse per una riformulazione sostenibile.
Sfide e Considerazioni Futuri
Le politiche di riformulazione sono efficaci, ma le industrie mostrano spesso resistenza, avanzando argomentazioni a favore dell'autoregolamentazione e proponendo soluzioni volontarie. Tuttavia, dati dimostrano che solo politiche obbligatorie assicurano un cambiamento uniforme e diffuso. In aggiunta, la riformulazione dovrebbe anche garantire che i prodotti rimangano accessibili e convenienti per evitare disuguaglianze socioeconomiche.
Conclusioni
Le politiche nutrizionali non fiscali sono strumenti preziosi per migliorare la qualità degli alimenti e ridurre il carico delle malattie non trasmissibili. Tuttavia, per ottenere un impatto significativo e duraturo, è cruciale combinare misure obbligatorie con interventi a livello di sistema alimentare, assicurando al contempo un impatto equo tra i vari gruppi sociali.
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