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NMDAR nelle Malattia di Alzheimer: Tra Membrane Sinaptiche ed Extrasinaptiche

I recettori N-metil-D-aspartato (NMDAR) rappresentano un elemento chiave nella comunicazione sinaptica e nella plasticità neuronale. Questi recettori sono coinvolti in processi di apprendimento e memoria, ma hanno anche un ruolo fondamentale nello sviluppo di neurodegenerazione, come accade nella malattia di Alzheimer (AD). In questo articolo esploreremo la distribuzione e le funzioni degli NMDAR nelle membrane sinaptiche ed extrasinaptiche e il loro impatto nella patologia dell'Alzheimer.

Struttura e Funzione degli NMDAR

Gli NMDAR sono canali ionici attivati dal glutammato e permeabili al calcio. Questi recettori sono formati da complessi tetramerici che includono subunità GluN1 obbligatorie e subunità GluN2 (da 2A a 2D) o GluN3 (3A e 3B). La combinazione delle subunità GluN2 contribuisce alla diversità funzionale degli NMDAR e influenza le loro proprietà di conduzione ionica.
Gli NMDAR sono distribuiti in tutto il sistema nervoso centrale (SNC), con la maggiore densità nei neuroni corticali e ippocampali, aree cruciali per le funzioni cognitive. A seconda della loro posizione subcellulare, gli NMDAR possono essere suddivisi in recettori sinaptici (SynNMDAR) e extrasinaptici (ExsynNMDAR), che differiscono per il loro ruolo funzionale e il loro impatto sulla sopravvivenza o sulla morte cellulare.

Differenze tra NMDAR Sinaptici ed Extrasinaptici

Gli SynNMDAR si trovano all'interno delle sinapsi, dove partecipano alla trasmissione sinaptica e promuovono la plasticità sinaptica e la sopravvivenza neuronale. Al contrario, gli ExsynNMDAR, localizzati al di fuori delle sinapsi, sono spesso associati a processi di eccitotossicità che possono portare alla morte neuronale. Questa differenza tra le funzioni sinaptiche ed extrasinaptiche degli NMDAR è particolarmente rilevante nel contesto delle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.
Nella malattia di Alzheimer, la perdita dell'equilibrio tra l'attivazione dei recettori sinaptici ed extrasinaptici contribuisce alla neurodegenerazione. Gli ExsynNMDAR sono stati collegati all'induzione di percorsi che portano alla morte cellulare, mentre gli SynNMDAR sono importanti per il mantenimento delle connessioni sinaptiche e la trasmissione di segnali neuroprotettivi.

NMDAR ed Eccitotossicità nell'Alzheimer

L'eccitotossicità è un processo patologico in cui l'eccessiva attivazione degli NMDAR porta a un sovraccarico di calcio intracellulare, innescando una cascata di eventi che culminano nella morte neuronale. Nel cervello dei pazienti con Alzheimer, si è osservata un'alterazione nella distribuzione tra SynNMDAR e ExsynNMDAR, con un aumento dell'attivazione degli ExsynNMDAR, che porta a effetti deleteri sulle cellule neuronali.
Questo sbilanciamento può essere aggravato dalla presenza di placche amiloidi, che contribuiscono a stimolare l'attivazione degli ExsynNMDAR e a sopprimere le vie neuroprotettive legate agli SynNMDAR. Di conseguenza, la neurodegenerazione progredisce, portando a un deterioramento delle funzioni cognitive nei pazienti affetti.

Implicazioni Terapeutiche: Bloccare gli ExsynNMDAR

Data la loro implicazione nella neurodegenerazione, gli ExsynNMDAR rappresentano un potenziale bersaglio terapeutico per il trattamento dell'Alzheimer. Farmaci come la memantina sono già utilizzati per bloccare gli NMDAR, ma le nuove strategie terapeutiche puntano a inibire selettivamente gli ExsynNMDAR, lasciando intatti gli effetti benefici degli SynNMDAR.
L'obiettivo è ridurre l'eccitotossicità senza compromettere la plasticità sinaptica e le funzioni cognitive. In tal senso, l'individuazione di nuovi composti che possano distinguere tra SynNMDAR e ExsynNMDAR potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella gestione dell'Alzheimer e nella prevenzione della perdita neuronale.

Conclusione

Gli NMDAR giocano un ruolo cruciale nel determinare il destino delle cellule neuronali, influenzando il bilancio tra sopravvivenza e morte cellulare. Nel contesto della malattia di Alzheimer, la distribuzione e l'attivazione di questi recettori tra membrane sinaptiche ed extrasinaptiche è un fattore determinante per la progressione della neurodegenerazione. Le nuove ricerche mirano a modulare selettivamente l'attività degli ExsynNMDAR come strategia terapeutica per preservare le funzioni cognitive e rallentare la progressione della malattia. Sviluppare farmaci in grado di regolare in modo preciso l'attivazione degli NMDAR potrebbe rappresentare una svolta significativa nella lotta contro l'Alzheimer.

Di Gaetano

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