Milan, la scossa di Berlusconi a Milanello: “Ho totale fiducia in Allegri”
Il patron all’allenamento per caricare i suoi. Subito l’abbraccio con El Shaarawy. Poi il discorso ai giocatori davanti al tecnico: “Torno a occuparmi della squadra”. “Anche da Galliani e Allegri è venuto un invito molto caloroso di un mio coinvolgimento nella vita della squadra. Io sono in un momento particolare, non ho cariche istituzionali, e posso trovare il tempo e il modo per essere presente: ritorno con molta gioia ad occuparmi con Galliani, Allegri e Tassotti, da vicino della squadra”. Con la visita di Silvio Berlusconi a Milanello si apre una nuova pagina dell’avventura milanista. “Abbiamo fatto 26 anni di grande Milan, siamo diventati la squadra che ha vinto di più internazionalmente, dobbiamo restare in quella dimensione. Lo scorso anno molti nostri atleti storici, di grandissima classe e protagonisti delle nostre vittorie, hanno raggiunto quella età che consiglia a un atleta di appendere le scarpe al chiodo e con molto dispiacere abbiamo dovuto prendere atto di questo. Poi due campioni sono stati ceduti al Psg, ma ci è arrivata un’offerta -spiega Berlusconi riferendosi a Ibrahimovic e Thiago Silva- che sommata agli stipendi, ha portato un risparmio di 160 milioni in tre anni. Nessuna persona con la testa sulle spalle, in questo periodo di crisi, avrebbe potuto dire di no ad una offerta del genere. Abbiamo dovuto rinunciare a malincuore anche a loro, ma e il Milan riparte con un progetto di rifondazione basato sui giovani”.
ALLEGRI - “Allegri ha la mia fiducia”. Berlusconi precisa poi che Allegri non è in discussione. “Se il presidente fosse contrario alla permanenza dell’allenatore lo cambierebbe, ma la società ritiene ancora di avere fiducia nell’allenatore dopo un periodo sfortunato. Ma quattro ani fa veniva considerato il migliore tra i giovani allenatori e due campionati fa ci ha portato alla vittoria dello scudetto. Adesso la squadra è completamente diversa da quella, sono stati ceduti due fuoriclasse e si deve ricominciare a costruire una squadra per il futuro. Abbiamo mangiato caviale e bevuto champagne per 26 anni -ha spiegato Berlusconi-, ora c’è un momento, con la crisi economica, che coinvolge tutte le squadre e bisogna avere un po’ di pazienza. E io cercherò di portare qualcosa da presidente che ha vinto di più al mondo. Io uso la regola della mia zia Marina: sono il presidente che ha vinto di più al mondo e me lo dico da solo…”.
PATO – “Pato? Si riprenderà”. Il patron rossonero è poi entrato nel merito delle scelte tattiche. “Per quanto riguarda il trio d’attacco, con Bojan come regista dietro alle due punte El Shaarawy e Pato in avanti, un trio primavera che se fosse al meglio della condizione fisica, non sarebbe assolutamente male. Pato è un grande campione, lo consideravamo assolutamente incedibile, fino a due anni fa ha realizzato gol impressionanti, poi ha avuto una serie di incidenti sfortunati da cui lui deve riemergere -precisa Berlusconi-. I rapporti medici ci dicono che questo è possibile, deve continuare in questa strada di ripresa e deve tornare a credere in se stesso, ad avere fiducia in se stesso. Cercheremo di aiutarlo con un inserimento graduale, in modo che possa tornare il Pato che conoscevamo. Ad un certo punto avevamo avuto un’offerta da una squadra spagnola di circa 50 milioni di euro”.
TATTICA - Parlando della squadra attuale, il presidente ha le sue idee e ne discuterà con il tecnico. «Io credo molto in Montolivo, che vedo come regista della squadra, ha il contrasto anche fisico a centrocampo e grande visione di gioco con la possibilità di lanci e mi ricorda Pirlo. Lo vedo e comincerò a discutere con l’allenatore del suo posizionamento in campo, al centro della mediana. L’allenatore ha la responsabilità finale della squadra che scrive sul documento da consegnare all’arbitro, ma è nella responsabilità del presidente e dell’amministratore delegato – sottolinea Berlusconi che entrerà direttamente nelle decisioni tecniche – che sono interlocutori che dialetticamente hanno tutto il diritto di discutere con l’allenatore Poi la responsabilità finale è del tecnico ma, come io ho sempre fatto con tutti gli allenatori, intervengo nella discussione del modulo di gioco e delle formazioni».
TIFOSI – Un piccolo sfogo riguardo a certi tifosi. “C’è un dolore, quello di non comprendere l’esigenza di aprire un nuovo ciclo e che non sono più venuti allo stadio nei momenti difficili, non si fa così, una grande squadra ha bisogno del supporto di un grande pubblico”.
GATTUSO – Nel Milan attuale in campo manca una figura come quella di Gennaro Gattuso. “Ha ragione Gattuso, bisogna avere 11 titolari che sono i responsabili del gioco, che vengono sostituiti quando c’è un motivo per farlo, ma bisogna avere in testa una squadra e noi siamo lontani da questo. Ora non c’è in campo un giocatore come Gattuso, che era in campo con atteggiamenti fisici ad incoraggiare e a stimolare gli altri, ad imporre un più deciso impegno. Dobbiamo arrivare ad avere un altro Gattuso”.
Francesco Aspanò