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Limitazioni metaboliche nel microambiente tumorale: nuove frontiere nella lotta contro il cancro

Il cancro solido è caratterizzato da una vascolarizzazione disfunzionale che limita il flusso sanguigno e la distribuzione di nutrienti all'interno del microambiente tumorale (TME). Questa condizione, unita all'elevata domanda metabolica delle cellule tumorali in crescita, porta a stress metabolico che può influenzare la progressione della malattia e la risposta ai trattamenti. Recenti sviluppi scientifici hanno permesso di identificare le limitazioni metaboliche nel TME, aprendo la strada a nuove opportunità terapeutiche che mirano a colpire queste vulnerabilità.

Nutrienti limitati e adattamenti metabolici nel tumore

Le cellule tumorali crescono in un ambiente con una scarsa disponibilità di nutrienti come glucosio, ossigeno e amminoacidi, che sono fondamentali per il loro metabolismo. Di fronte a tali limitazioni, i tumori sviluppano adattamenti metabolici per sopravvivere. L'ipossia, ovvero la riduzione dell'ossigeno, è uno dei problemi più comuni nel TME e può portare alla limitazione di alcuni processi metabolici essenziali, come la sintesi di aspartato e degli acidi grassi insaturi.
Oltre all'ossigeno, il glucosio è spesso limitato in diversi tipi di tumori, inclusi quelli pancreatici e del melanoma. La mancanza di glucosio attiva percorsi di segnalazione cellulari come l'AMPK (proteina chinasi attivata dall'adenosina monofosfato), che regola il metabolismo energetico e inibisce la sintesi lipidica, limitando così la capacità delle cellule tumorali di crescere.

Limitazioni di amminoacidi e altre molecole

Tra gli amminoacidi fondamentali per la proliferazione cellulare, l'arginina è spesso ridotta nel TME di alcuni tumori, come il cancro pancreatico. Le cellule tumorali affrontano questa carenza aumentando la sintesi interna di arginina o utilizzando percorsi metabolici alternativi. Tuttavia, questa limitazione rappresenta una barriera significativa per le cellule immunitarie, in particolare per i linfociti infiltranti, che non riescono ad adattarsi alla mancanza di arginina. Analogamente, il triptofano e la serina sono spesso limitati, specialmente nei tumori cerebrali e metastatici, portando a errori nella sintesi proteica e a una traduzione errata del codice genetico.

Micronutrienti e vitamine

Recentemente, l'attenzione si è spostata anche sui micronutrienti, come le vitamine. Ad esempio, la vitamina B6 è notevolmente ridotta nel microambiente tumorale del cancro pancreatico, compromettendo la funzione delle cellule NK (Natural Killer), che svolgono un ruolo cruciale nella difesa antitumorale. Integrare la dieta con vitamina B6 può migliorare la funzione immunitaria, dimostrando come la carenza di micronutrienti possa limitare non solo la crescita del tumore, ma anche la capacità del sistema immunitario di contrastarlo.

Conclusione

Identificare le limitazioni metaboliche nel microambiente tumorale rappresenta una sfida cruciale per lo sviluppo di nuove terapie antitumorali. Capire quali nutrienti sono limitati e come i tumori si adattano a queste carenze offre opportunità per progettare trattamenti più mirati. Le terapie future potrebbero sfruttare queste vulnerabilità, inibendo specifici adattamenti metabolici per impedire la crescita tumorale e migliorare l'efficacia dei trattamenti esistenti.
FONTE

Di Gaetano

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