Legge di Bilancio 2025: Novità sulle Pensioni e Previdenza Complementare
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto diverse novità in ambito pensioni e previdenza complementare. Sebbene il testo della manovra non sia ancora definitivo, alcune misure sono state presentate dal Consiglio dei Ministri e delineano un quadro delle possibili modifiche al sistema previdenziale italiano.
Vediamo insieme quali sono le principali novità e come queste potrebbero influire sul sistema pensionistico e sulla previdenza integrativa.
Proposte sulla Previdenza Complementare
Uno degli aspetti discussi riguardava le modalità di accesso ai fondi pensione tramite il TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Tra le proposte, una prevedeva un'adesione automatica alla previdenza complementare per i lavoratori alla prima assunzione, con il versamento del 25% del TFR. Tuttavia, questa proposta è stata accantonata.
Un'altra proposta prevedeva un meccanismo di silenzio-assenso: i lavoratori avrebbero dovuto indicare esplicitamente se versare o meno il proprio TFR in un fondo pensione. In caso di mancata risposta, il TFR sarebbe stato versato automaticamente nella previdenza complementare, ma anche questa proposta è stata esclusa dalla manovra.
Articolo 28: Utilizzo della Previdenza Complementare
L'articolo 28 della manovra introduce una novità per i lavoratori che non raggiungono la pensione minima. In particolare, se un lavoratore ha 67 anni e ha versato contributi per almeno 20 anni, ma non raggiunge la soglia minima della pensione, può utilizzare i propri fondi pensione per colmare questa differenza. Questo permetterà di raggiungere almeno l'importo dell'assegno sociale, che nel 2024 è fissato a 6.947,33 euro annui.
Questo meccanismo consente di sommare l'importo derivante dal fondo pensione a quello della pensione pubblica per superare la soglia minima e accedere alla pensione di vecchiaia.
Conferme sulle Misure di Pensionamento
Per quanto riguarda le misure di pensionamento, il testo della manovra conferma diverse opzioni già previste nel 2024. Tra queste:
Opzione Donna: Confermati i requisiti di 35 anni di contributi e 61 anni di età (che si riducono a 60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli). Le donne devono inoltre soddisfare determinate condizioni, come assistere un parente con handicap grave o avere una riduzione della capacità lavorativa del 74%.
APE Sociale: Confermata per chi ha almeno 63 anni e si trova in specifiche condizioni, come essere disoccupato di lunga durata o avere un'invalidità civile del 74%. L'importo massimo erogato è di 1.500 euro lordi al mese.
Quota 103: Confermata la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. L'importo della pensione viene calcolato interamente con il sistema contributivo, che può risultare meno vantaggioso rispetto al calcolo misto.
Incentivi al Trattenimento in Servizio
È stato potenziato il bonus Maroni per chi decide di restare al lavoro nonostante abbia raggiunto i requisiti per la pensione. Chi rimane in servizio potrà ricevere direttamente in busta paga il contributo pensionistico che normalmente viene versato all'INPS, con un aumento netto dello stipendio mensile.
Per i dipendenti pubblici, il limite di età per restare in servizio è stato innalzato a 70 anni, superando il precedente limite di 67 anni.
Aumento della Pensione Minima
Un'altra misura prevista dalla manovra è l'aumento dell'importo della pensione minima, che passerà da €6.144,77 a €6.179,90 all'anno. Questo incremento riguarda chi va in pensione con il sistema misto, mentre nel sistema contributivo non è previsto un importo minimo garantito dallo Stato.
Considerazioni Finali
Le novità introdotte dalla manovra 2025 mostrano un tentativo di rendere più flessibile il sistema pensionistico, con un occhio alla previdenza complementare per garantire ai lavoratori una maggiore sicurezza economica durante la pensione. Tuttavia, molte delle proposte riguardanti la previdenza integrativa sono state accantonate, limitando il ruolo del secondo pilastro nel sistema pensionistico italiano.
L'unica vera novità è rappresentata dall'articolo 28, che consente di utilizzare i fondi pensione per raggiungere la soglia minima necessaria per la pensione. Questa misura, però, sembra destinata a interessare solo un numero limitato di lavoratori, in quanto chi non ha versato abbastanza contributi è anche meno probabile che abbia accumulato un fondo pensione consistente.
In ogni caso, resta fondamentale per i lavoratori informarsi e valutare con attenzione le proprie opzioni in tema di pensione e previdenza complementare, per prendere decisioni consapevoli che possano garantire una maggiore stabilità economica nel futuro.