Lazio Roma: il derby per Gabbo
Mancano ormai pochissime ore al fischio d’inizio del centotrentanovesimo derby di Roma. Oggi alle ore 15, in concomitanza con l’anniversario della morte di Gabriele Sandri, lo Stadio Olimpico di Roma sarà un autentica bolgia, andrà in scena la stracittadina più sentita d’Italia. Un evento, una sfida, una battaglia sportiva, che paralizza e cattura le attenzioni di un intera città. Per capire e comprendere a pieno cosa significa il derby per i romani bisognerebbe vivere nella città più bella al mondo e ricercare nella storia i motivi di una rivalità che dura da sempre.
I due club capitolini, divisi da una profonda diversità culturale, nacquero in rappresentanza di due realtà sociali opposte. Mentre da un lato la borghesia cittadina teneva le parti della Lazio, dall’altro il proletariato non esitò a schierarsi all’unisono dietro la Roma. La Lazio fondata nel rione Prati dove abitavano gli impiegati del personale statale, si allenava e giocava al Campo della Rondinella, situato ai Parioli. La Roma, nata dalla fusione di diversi club romani preesistenti Alba, Roman e Fortitudo, giocava nel popolare rione di Testaccio, nell’omonimo stadio. Colori sociali e stemmi marcano ulteriormente la distinzione fra i due club. Sullo stemma dei biancocelesti campeggia l’aquila, animale fiero e simbolo delle legioni romane. Di segno opposto, più in linea con le sue origini popolane, la scelta della Roma. I colori sono quelli del gonfalone di Roma, “giallo come il sole e rosso come il cuore”, e il simbolo è quella lupa che la leggenda popolare vuole nutrice di Romolo, fondatore della città, e suo fratello Remo. Una sfida infinita dunque, carica di significati che vanno oltre al pallone, che regala gioie e dolori, che toglie il sonno, che mette i brividi al solo pensiero e che, soprattutto, certifica la supremazia cittadina.
Le due squadre arrivano al derby quasi appaiate in classifica, la Lazio quinta precede la Roma di un solo punto. I ragazzi di Zeman sono reduci da una scoppiettante vittoria contro il Palermo, 4 a 1 domenica scorsa proprio all’Olimpico, e sono vogliosi di trovare quella continuità di risultati che le permetterebbe di fare il definitivo salto di qualità. La Lazio, invece, dopo qualche passo falso in campionato ha ritrovato la vittoria giovedì sera in Europa League, 3 a 0 al Panathinaikos. Per quanto riguarda le formazioni che scenderanno in campo sembra ormai tutto scritto : De Rossi guiderà il centrocampo romanista, davanti spazio al tridente delle meraviglie composto da Lamela, Osvaldo e Totti; nella Lazio Klose guiderà l’attacco assistito da Hernanes e Candreva. Sugli spalti saranno in 65.000, il caso ha voluto che il match si disputi nel giorno del quinto anniversario della scomparsa di Gabriele Sandri, ultrà biancoceleste tragicamente ucciso. Nella speranza che questo sia motivo in più per non rovinare quello che dovrebbe solo essere un giorno di sport dedicato, per giunta, alla memoria di “Gabbo”.