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Lattato: il combustibile segreto del corpo umano che rivoluziona la medicina sportiva e clinica

Per molto tempo, il lattato è stato considerato semplicemente come un prodotto di scarto della glicolisi anaerobica, associato principalmente alla fatica muscolare e all'acidosi durante l'esercizio fisico intenso. Tuttavia, le recenti scoperte scientifiche hanno completamente trasformato la nostra comprensione di questa molecola, rivelando il suo ruolo cruciale come messaggero metabolico e fonte di energia.

La rivoluzione del lattato: da scarto a risorsa energetica

Contrariamente alla credenza comune, il lattato non è solo il risultato di condizioni di basso ossigeno. Esso viene prodotto continuamente anche durante il metabolismo aerobico, dimostrando di essere un ponte vitale tra la glicolisi e il metabolismo ossidativo. Gli enzimi lattato deidrogenasi (LDH) convertono il piruvato in lattato, rigenerando NAD+, una molecola essenziale per mantenere attiva la glicolisi e quindi garantire il fabbisogno energetico della cellula.
Il lattato è particolarmente importante durante attività fisiche intense, dove serve da meccanismo di difesa del corpo per stabilizzare il pH intracellulare, permettendo ai muscoli di continuare a funzionare sotto stress. Invece di accumularsi e causare danni, il lattato viene esportato nel sangue, dove può essere utilizzato da altri organi, come il cuore e il fegato, come preziosa fonte di energia.

Il ruolo del lattato nel metabolismo e nella performance atletica

Uno degli sviluppi più significativi nella comprensione del lattato è la teoria del "lactate shuttle", che descrive come il lattato venga trasportato tra cellule, tessuti e organi per essere utilizzato come substrato energetico o per la gluconeogenesi. Questa teoria ha portato a una rivalutazione del lattato come un combustibile chiave durante l'attività fisica, capace di migliorare la flessibilità metabolica, un aspetto cruciale per gli atleti di alto livello.
L'analisi della concentrazione di lattato nel sangue è oggi un metodo ampiamente utilizzato per valutare la capacità ossidativa e la soglia di lattato (LT) negli atleti. Questi parametri sono essenziali per disegnare programmi di allenamento efficaci e personalizzati, permettendo agli sportivi di massimizzare le loro performance.

Il lattato come messaggero metabolico e ormonale

Oltre al suo ruolo come fonte energetica, il lattato agisce anche come un ormone (noto come "lactormone") che regola diversi processi fisiologici. Il lattato interagisce con i recettori, come il GPR81, influenzando la lipolisi e la biogenesi mitocondriale. A breve termine, il lattato può inibire la lipolisi e l'ossidazione degli acidi grassi liberi, mentre l'esposizione a lungo termine promuove la biogenesi mitocondriale e migliora la tolleranza al glucosio, con implicazioni sia nella performance sportiva che nella salute metabolica.

Implicazioni cliniche: dal diabete al cancro

Il lattato non è solo importante per gli atleti, ma sta emergendo come un biomarcatore chiave in numerose condizioni cliniche, tra cui il diabete di tipo 2, l'insufficienza cardiaca e il cancro. Ad esempio, il lattato svolge un ruolo centrale nella regolazione del metabolismo dei tumori, che utilizzano il lattato per sostenere la propria crescita attraverso il noto effetto Warburg. Questo ha aperto nuove strade per terapie mirate che bloccano il trasporto di lattato nelle cellule tumorali, rappresentando una potenziale strategia contro il cancro.

Conclusioni

Il lattato, un tempo demonizzato, sta vivendo una vera e propria rivoluzione scientifica. Non è più visto come un semplice sottoprodotto della glicolisi, ma come un elemento chiave del metabolismo energetico, con ruoli che vanno dalla regolazione delle prestazioni sportive alla gestione di condizioni cliniche complesse. Il futuro della ricerca sul lattato è promettente, e nuove scoperte potrebbero ulteriormente rivoluzionare la nostra comprensione del corpo umano.
FONTE

Di Gaetano

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