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L'emergenza della resistenza antimicrobica: una crisi globale

La resistenza antimicrobica (AMR) rappresenta una delle sfide più critiche per la salute pubblica globale. Secondo uno studio pubblicato nel 2024, i batteri Gram-negativi, come Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, e Salmonella, sono particolarmente preoccupanti per la loro crescente resistenza agli antibiotici, inclusi quelli di ultima linea. La diffusione di ceppi resistenti in ambienti ospedalieri e comunitari rende sempre più difficile il trattamento delle infezioni, contribuendo a un aumento significativo della mortalità e della morbilità.

Batteri Gram-negativi e meccanismi di resistenza

I batteri Gram-negativi possiedono una parete cellulare particolarmente complessa, che li rende naturalmente più resistenti agli antibiotici rispetto ai Gram-positivi. Tuttavia, la loro capacità di acquisire resistenza attraverso meccanismi come il trasferimento genico orizzontale (HGT) e la riduzione genomica li rende ancora più pericolosi. Per esempio, ceppi di E. coli come lo ST131 e lo ST410 hanno evoluto strategie genomiche che consentono loro di adattarsi a diversi ambienti e ospiti, acquisendo geni di resistenza che li rendono quasi invincibili ai trattamenti antibiotici tradizionali.

L'impatto delle attività antropogeniche

L'uso massiccio e spesso improprio di antibiotici in agricoltura, zootecnia e acquacoltura ha accelerato l'emergere di ceppi resistenti. Studi recenti prevedono che entro il 2030, il consumo di antibiotici nell'acquacoltura aumenterà dell'80%, superando quello destinato agli esseri umani. L'uso eccessivo e indiscriminato di antibiotici in questi settori ha creato "punti caldi" di resistenza, come discariche di rifiuti farmaceutici e impianti di trattamento delle acque reflue, dove i batteri possono facilmente acquisire nuovi geni di resistenza.

La dimensione globale dell'AMR

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato l'AMR come una delle principali minacce per la salute pubblica. Si prevede che entro il 2050, la resistenza agli antibiotici potrebbe causare fino a 10 milioni di morti all'anno. La situazione è particolarmente critica nei paesi a basso e medio reddito, dove la mancanza di infrastrutture sanitarie adeguate e di sistemi di sorveglianza efficaci rende difficile contenere la diffusione dei patogeni resistenti.

L'importanza di una risposta unificata

Affrontare l'AMR richiede un approccio One Health, che integri la salute umana, animale e ambientale. Le soluzioni devono includere politiche globali che regolino l'uso degli antibiotici in tutti i settori, non solo nelle cliniche, ma anche nelle aziende agricole e negli impianti industriali. L'adozione di tecnologie avanzate come la genomica e l'intelligenza artificiale offre nuove opportunità per monitorare e prevedere la diffusione della resistenza, aiutando a sviluppare terapie più efficaci e mirate.
In conclusione, la resistenza antimicrobica è una sfida complessa e multidimensionale che richiede un'azione globale concertata per evitare una crisi sanitaria di proporzioni catastrofiche.
FONTE

Di Gaetano

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