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Israele elimina Nasrallah a Beirut e attacca gli Houthi in Yemen: cosa succederà ora?

Il 27 settembre 2024, Israele ha lanciato un attacco aereo che ha colpito sei edifici nel sud di Beirut, la capitale del Libano. L'obiettivo primario di questo raid era Hassan Nasrallah, leader dell'organizzazione Hezbollah, un gruppo politico-militare che ha un'influenza dominante nella regione meridionale del Libano ed è considerato un'organizzazione terroristica da vari Stati, tra cui Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Paesi Bassi. Nasrallah è stato ucciso durante l'attacco, insieme a un importante membro delle forze armate iraniane. Secondo le prime ricostruzioni, il corpo di Nasrallah è stato recuperato intatto dalle macerie e si ritiene che sia morto per soffocamento in un bunker sotterraneo.
Israele ha utilizzato armamenti pesanti per condurre l'attacco, tra cui le bombe anti-bunker GBU-28 e le potenti Mark 84, capaci di penetrare a grandi profondità nel terreno e attraverso vari strati di cemento. La precisione e la profondità dell'attacco lasciano supporre che l'intelligence israeliana, probabilmente attraverso agenti del Mossad, abbia infiltrato Hezbollah, ottenendo informazioni vitali sulla posizione di Nasrallah e degli altri leader dell'organizzazione.

L'attacco in Yemen e la minaccia degli Houthi

Parallelamente all'operazione a Beirut, Israele ha esteso i suoi raid anche in altre zone del Medio Oriente, con attacchi a obiettivi strategici nel nord-ovest dello Yemen, una regione controllata dagli Houthi, gruppo militante alleato di Hamas, Hezbollah e Iran. Gli Houthi hanno lanciato numerosi missili balistici contro il territorio israeliano negli ultimi mesi e sono stati accusati di minacciare il traffico commerciale nel Mar Rosso. I porti yemeniti di Ras Isa e Hodeida, importanti per il rifornimento di armi e petrolio da parte dell'Iran, sono stati gravemente danneggiati durante i raid israeliani, compromettendo la capacità degli Houthi di sostenere il loro sforzo bellico.

Le reazioni alla morte di Nasrallah

La morte di Nasrallah ha generato reazioni contrastanti sia all'interno del Libano sia nel più ampio contesto del Medio Oriente. Da una parte, Hezbollah ha molti oppositori, anche all'interno dello stesso Libano, dove non mancano rivalità politico-militari. Dall'altra, Nasrallah era un punto di riferimento per molti nel mondo islamico, grazie alla sua leadership dal 1992 e alla vicinanza con l'Iran. Il suo turbante nero era un simbolo di presunta discendenza diretta dal profeta Maometto, rafforzando il suo status tra i sostenitori.
Israele, attraverso il governo di Benjamin Netanyahu, ha annunciato ulteriori raid in Libano e Siria, e un eventuale intervento di terra nel sud del Libano non è da escludere. Tuttavia, tale opzione sarebbe molto complessa dal punto di vista militare, e dalle conseguenze imprevedibili.

Possibili scenari futuri

Con la morte di Nasrallah, Hezbollah ha subito un duro colpo, che potrebbe indebolire significativamente l'organizzazione. L'incapacità di prevenire un attacco di tale portata e la possibile infiltrazione del Mossad all'interno dei suoi ranghi sollevano dubbi sulla tenuta del gruppo. Inoltre, la situazione potrebbe favorire altre forze politiche libanesi, incluso il governo ufficiale, per sfruttare il vuoto di potere lasciato da Hezbollah.
Il Libano sta affrontando una grave crisi, con oltre 1000 morti e 6000 feriti nelle ultime settimane, secondo il Ministero della Salute libanese. La situazione è aggravata da un esodo massiccio di un milione di libanesi che stanno fuggendo dal paese, temendo un conflitto più ampio.
L'Iran, alleato chiave di Hezbollah, ha annunciato una risposta dura e decisa agli attacchi israeliani, ma la sua reazione potrebbe essere limitata dalle divisioni interne del paese, che includono fazioni politiche e generazionali in disaccordo su quali mosse adottare. Inoltre, la presenza di armi nucleari non dichiarate in Israele, e il supporto di alleati come gli Stati Uniti e il Regno Unito, rende improbabile uno scontro diretto immediato.

Conclusioni

Israele potrebbe prendere in considerazione un'invasione di terra nel sud del Libano per creare una zona cuscinetto che garantisca maggiore sicurezza ai cittadini israeliani nel nord del paese. Tuttavia, qualsiasi operazione di questo tipo sarebbe complicata e dagli esiti incerti. L'obiettivo di Israele, come dichiarato dal ministro degli Esteri israeliano, è un cessate il fuoco solo a condizione che Hezbollah si ritiri completamente dal confine con Israele.
La morte di Nasrallah e gli attacchi contro gli Houthi rappresentano un'escalation significativa nel conflitto in Medio Oriente, il cui sviluppo nei prossimi mesi sarà cruciale per la stabilità della regione. Hezbollah, Iran, Israele e i loro rispettivi alleati sono i principali attori di questo conflitto, e il rischio di un'escalation potrebbe avere conseguenze devastanti per l'intera regione.

Di Gaetano

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