Investire e Guadagnare da Minorenni: Tassazione e Regole
Negli ultimi anni, è diventato sempre più comune vedere giovani imprenditori e persino minorenni che investono e guadagnano grazie alle opportunità offerte dal web. Tuttavia, quando si tratta di investimenti e guadagni, specialmente per chi non ha ancora raggiunto la maggiore età, sorgono molti dubbi riguardo alla legalità e alla fiscalità. In questo articolo, faremo chiarezza su cosa significa investire da minorenni, quali sono le restrizioni legali, e quando diventa obbligatorio dichiarare i propri guadagni.
È legale investire da minorenni?
In Italia, i minorenni non possono investire direttamente a loro nome. La legge impone che qualsiasi attività finanziaria venga svolta sotto la supervisione di un genitore o di un tutore legale. Tuttavia, questo non significa che i minorenni non possano iniziare a investire. È possibile farlo attraverso il conto di un genitore, il quale detiene formalmente il conto ma permette al minorenne di amministrare i propri risparmi sotto controllo. Questa pratica consente di iniziare a fare esperienza nel mondo degli investimenti senza infrangere la legge.
Scelta del broker: dichiarativo o amministrato?
Uno dei temi più importanti da affrontare quando si inizia a investire riguarda la scelta del broker. Ci sono due principali opzioni: regime amministrato e regime dichiarativo.
- Nel regime amministrato, il broker (solitamente una piattaforma italiana) si occupa della gestione fiscale, trattenendo automaticamente le imposte dovute. Questo significa che l'investitore non deve preoccuparsi di dichiarare manualmente i guadagni nella propria dichiarazione dei redditi.
- Nel regime dichiarativo, invece, l'investitore deve gestire in prima persona la dichiarazione dei guadagni, inviando i documenti fiscali all'Agenzia delle Entrate. Questa opzione è comune quando si utilizzano broker esteri, che forniscono un modulo fiscale precompilato per facilitare il processo.
Entrambe le opzioni hanno vantaggi e svantaggi, e la scelta dipende dalle esigenze e dal livello di competenza dell'investitore.
Quando devo dichiarare i miei guadagni?
Indipendentemente dall'importo guadagnato, tutti i redditi derivanti da investimenti devono essere dichiarati. Anche se i guadagni sono minimi, come nel caso di un capital gain di 200 €, è obbligatorio indicare tali importi nella dichiarazione dei redditi. Questo vale per qualsiasi tipo di rendimento, inclusi gli interessi su obbligazioni e titoli di Stato. La tassazione sulle plusvalenze è generalmente del 26%, ma può variare a seconda del tipo di investimento.
Tassazione delle criptovalute
Per chi investe in criptovalute, è importante sapere che anche i guadagni da Bitcoin o altre cripto sono soggetti a tassazione. Se il guadagno complessivo supera i 2000 €, viene applicata una tassazione del 26%. Tuttavia, è stato recentemente discusso un aumento di questa aliquota al 42% a partire dal 2025. Un punto interessante è che la conversione da una criptovaluta a un'altra (ad esempio da Bitcoin a Ethereum) non genera plusvalenze tassabili. La tassazione si applica solo quando si convertono le criptovalute in valuta tradizionale, come l'euro.
Minorenni e partita IVA: è possibile?
I minorenni possono aprire una partita IVA solo in circostanze particolari. Per farlo, devono essere emancipati, il che richiede un'autorizzazione speciale da parte di un tribunale. Questo processo è piuttosto complicato e raro in Italia. Nella maggior parte dei casi, i minorenni che svolgono attività occasionali possono emettere ricevute di prestazione occasionale e includere i guadagni nella dichiarazione dei redditi, senza dover aprire una partita IVA.
La soglia dei 5000 €: mito o realtà?
Un mito comune è che esista una soglia di 5000 € sotto la quale non è necessario aprire una partita IVA. In realtà, questo importo si riferisce solo all'obbligo di iscrizione all'INPS, non all'apertura della partita IVA. La partita IVA è obbligatoria quando l'attività è continuativa e organizzata, indipendentemente dal totale dei guadagni. Al superamento della soglia dei 5000 €, però, diventa necessario versare i contributi previdenziali.
Sanzioni per chi non dichiara
Se non si dichiarano i guadagni o non si apre una partita IVA quando necessario, si rischiano sanzioni che possono arrivare fino a diverse migliaia di euro. Le sanzioni variano in base alla gravità dell'illecito, ma è fondamentale mantenere la propria attività imprenditoriale e gli investimenti in regola per evitare problemi con il fisco.
Conclusione
Investire e guadagnare da minorenni è possibile, ma richiede una conoscenza chiara delle regole fiscali e delle restrizioni legali. Con il giusto supporto dei genitori e l'uso di strumenti adeguati, i giovani possono iniziare a costruire il proprio futuro finanziario in modo sicuro e conforme alla legge.