HER2-Low: Un Nuovo Approccio nella Lotta al Tumore al Seno
Il cancro al seno rappresenta una delle principali sfide in ambito oncologico a livello mondiale, essendo una malattia eterogenea con diversi sottotipi molecolari. Uno dei marcatori più importanti per la classificazione del tumore al seno è l'HER2 (Human Epidermal Growth Factor Receptor 2), la cui presenza o assenza influenza significativamente le decisioni terapeutiche. Recentemente, è emersa una nuova categoria di tumori denominata HER2-low, che presenta un livello di espressione di HER2 inferiore rispetto ai tumori HER2-positivi tradizionali, ma non completamente negativo.
Cos'è il Cancro al Seno HER2-Low?
La categoria HER2-low si riferisce a quei tumori al seno che mostrano una bassa espressione di HER2, definita da un punteggio di immunoistochimica (IHC) pari a 1+ o 2+, ma senza amplificazione del gene HER2 confermata da tecniche come la ibridazione in situ. Al contrario, i tumori HER2-zero sono caratterizzati da un punteggio IHC pari a 0, indicando l'assenza completa di HER2. Questa differenza, apparentemente sottile, ha implicazioni rilevanti per il trattamento e la prognosi dei pazienti.
Lo Studio su HER2-Low e HER2-Zero
In uno studio retrospettivo che ha coinvolto 2.295 pazienti con cancro al seno positivo per recettori ormonali (HR+) e negativo per HER2 (HER2-), è stato utilizzato il test Oncotype DX® per analizzare le caratteristiche genomiche e determinare il Recurrence Score (RS), un indicatore del rischio di recidiva e una guida per la scelta della terapia adiuvante. Le pazienti sono state divise in due gruppi: HER2-zero e HER2-low.
Lo studio ha mostrato che il gruppo HER2-low aveva una media di RS leggermente più alta (18,5) rispetto al gruppo HER2-zero (17,8). Inoltre, la proporzione di pazienti con un alto rischio di recidiva (RS > 25) era significativamente maggiore nel gruppo HER2-low (17%) rispetto al gruppo HER2-zero (12,4%). Questo suggerisce che la bassa espressione di HER2 potrebbe essere associata a un rischio maggiore di progressione della malattia.
Analisi Genomica e Implicazioni Terapeutiche
L'analisi dei livelli di espressione dei geni ERBB2, ESR1 e PGR ha rivelato che il gruppo HER2-low presentava livelli più elevati di ERBB2 rispetto al gruppo HER2-zero. Questo risultato indica che, sebbene i tumori HER2-low non siano HER2-positivi in senso stretto, presentano comunque una certa attività del gene HER2, che potrebbe influenzare la risposta alla terapia.
Un'altra scoperta importante è che i pazienti HER2-low avevano una maggiore probabilità di ricevere chemioterapia adiuvante rispetto ai pazienti HER2-zero. Questo potrebbe indicare che, nella pratica clinica, i medici tendono a trattare i tumori HER2-low con un approccio più aggressivo, forse per compensare il maggiore rischio genomico associato a questo sottotipo.
Prospettive Future e Importanza della Ricerca
Nonostante i risultati interessanti, lo studio ha evidenziato che non vi erano differenze significative nella sopravvivenza libera da recidiva e nella sopravvivenza complessiva tra i gruppi HER2-low e HER2-zero. Questo suggerisce che, sebbene i tumori HER2-low possano avere un profilo di rischio genomico più elevato, l'efficacia delle terapie attuali potrebbe riuscire a compensare queste differenze, almeno nel breve termine.
La categorizzazione dei tumori come HER2-low apre nuove prospettive per la personalizzazione del trattamento del cancro al seno. I farmaci anticorpi-coniugati, come il trastuzumab deruxtecan, si sono dimostrati efficaci nei pazienti con tumori HER2-low, ampliando così le opzioni terapeutiche per questi pazienti che, fino a poco tempo fa, venivano trattati principalmente come HER2-negativi.
Conclusione
Il riconoscimento del sottotipo HER2-low rappresenta un importante passo avanti nella comprensione del cancro al seno e nella personalizzazione delle terapie. La differenza tra HER2-low e HER2-zero non è solo una questione di classificazione, ma potrebbe influenzare profondamente le decisioni terapeutiche e gli esiti per le pazienti. Ulteriori ricerche sono necessarie per determinare l'effettivo impatto prognostico di questa categoria e per sviluppare trattamenti sempre più mirati ed efficaci.
FONTE