Giuseppe Conte: negoziati di pace, riarmo europeo e ruolo dell'Italia nella crisi ucraina
Giuseppe Conte, ex Presidente del Consiglio e leader del Movimento 5 Stelle, intervistato da Corrado Formigli, ha affrontato il tema cruciale della guerra in Ucraina e del delicato negoziato di pace in corso. Conte ha sottolineato come l'attuale proposta di tregua avanzata da Putin sia problematica per l'Europa e per l'Ucraina stessa, essendo di fatto una pace imposta dalla Russia, che detiene il vantaggio militare sul terreno. L'ex premier ha espresso un chiaro rimpianto per non aver sfruttato l'opportunità di un negoziato più favorevole subito dopo l'inizio del conflitto nel marzo 2022, criticando l'intervento di Boris Johnson che, secondo Conte, avrebbe bloccato la possibilità di un accordo migliore all'epoca.
Errori strategici occidentali e limiti della NATO
Conte ha sostenuto che l'Occidente ha commesso una serie di errori strategici nel conflitto ucraino, tra cui l'illusione di poter battere militarmente la Russia, provocarne un cambio di regime, e isolarla economicamente. Questi tentativi, secondo l'ex premier, si sono rivelati dei fallimenti. Conte ha anche criticato l'assenza dell'Europa al tavolo negoziale e ha evidenziato come l'Italia, tradizionalmente forte in diplomazia, avrebbe dovuto puntare sul dialogo diplomatico piuttosto che sulla soluzione militare.
No al riarmo europeo: il rischio di maggiore disuguaglianza
Sull'argomento cruciale del riarmo europeo da 800 miliardi, Conte si è dichiarato nettamente contrario, spiegando che tale piano non favorisce la difesa comune europea ma crea ulteriori asimmetrie e disparità economiche tra paesi. Ha evidenziato che questi investimenti militari non prevedono fondi a fondo perduto e favoriranno inevitabilmente paesi come Germania e Francia, già dotati di maggiore capacità fiscale e industriale, lasciando indietro l'Italia.
Conte ha insistito sul fatto che un progetto serio di difesa europea dovrebbe partire da una reale integrazione politica, economica e militare, evitando che singoli paesi si armino autonomamente, creando squilibri interni.
Economia italiana e rischio di impoverimento
Giuseppe Conte ha espresso preoccupazione per la situazione economica italiana, sottolineando che investire massicciamente in armi, come proposto dal governo Meloni, sarebbe un errore gravissimo, considerando le difficoltà attuali delle famiglie italiane. L'ex premier ha parlato di impoverimento del ceto medio, aumento delle bollette e della difficoltà per gli italiani di arrivare a fine mese. Secondo Conte, sarebbe molto più utile indirizzare risorse verso interventi per combattere il carovita e sostenere il welfare, invece che destinare fondi al settore militare.
Rischio esistenziale per l'Europa e crisi democratica
Conte ha confermato che l'Europa sta vivendo un rischio esistenziale, che non dipende soltanto dalla Russia o da minacce esterne, ma anche dall'incapacità dell'Unione di progredire verso una reale integrazione, sacrificando interessi nazionali a favore di un progetto comune europeo. Ha denunciato il pericolo dell'avanzata delle autocrazie e il deterioramento della democrazia non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti sotto la presidenza di Trump, esprimendo preoccupazione per le tendenze illiberali e per il ruolo crescente di oligarchi tecnologici come Elon Musk.
Meloni, Salvini e la posizione del Movimento 5 Stelle
Rispondendo a domande specifiche su Giorgia Meloni, Conte ha criticato la politica estera del governo, accusandola di aver fallito la sua scommessa sulla vittoria militare dell'Ucraina contro la Russia. Conte ha sottolineato la necessità di cambiare strategia, puntando sulla diplomazia e non sullo scontro militare. Ha inoltre preso le distanze da Salvini e Vannacci, negando qualsiasi convergenza politica con loro.
Un'Europa più diplomatica e meno militarista
Giuseppe Conte ha ribadito la posizione del Movimento 5 Stelle a favore di una soluzione diplomatica della crisi ucraina, ricordando che già dall'inizio il partito aveva sostenuto un supporto militare limitato e condizionato a un immediato negoziato di pace. L'ex premier ha sottolineato l'importanza di un approccio realistico, che consideri la forza militare russa come un dato di fatto e favorisca la via diplomatica rispetto alla escalation militare.
Conclusioni e prospettive future
Secondo Conte, la strategia più efficace per l'Italia e l'Europa è quella di rinforzare la diplomazia e la cooperazione economica, rifiutando la logica del riarmo e dell'escalation militare, che rischia solo di aggravare le disuguaglianze interne e indebolire ulteriormente la posizione europea nel contesto globale. Conte ha concluso invitando a una maggiore riflessione sugli interessi reali dei cittadini italiani ed europei, enfatizzando l'urgenza di un cambio di direzione politica radicale.