Eserciti Europei in Ucraina? Un'analisi delle tensioni internazionali
In questo momento storico, stiamo vivendo un vuoto di potere negli Stati Uniti. Il presidente Biden sembra essere sempre più lontano dalla gestione delle decisioni cruciali, e non è chiaro chi stia effettivamente prendendo le redini alla Casa Bianca. Questo quadro è aggravato dal fatto che il Pentagono, seppur contrario a molte delle recenti azioni militari, sembra essere stato scavalcato in alcuni casi, come nel lancio dei famosi missili ATACMS a medio raggio, che sono stati impiegati in territorio russo senza previa consultazione del Pentagono. Questo indica un livello di incertezza e mancanza di coesione interna nelle decisioni di politica estera degli Stati Uniti.
La comunicazione tra Russia e Pentagono
Nonostante le tensioni, c'è un contatto costante tra i militari russi e il Pentagono, che rappresenta l'unico canale di comunicazione rimasto tra la Russia e l'Occidente. Non esiste più alcun dialogo diplomatico tra la Russia e i governi occidentali, con l'eccezione del governo ungherese. Questo contatto, pur limitato, ha permesso alla Russia di comunicare al Pentagono il lancio del nuovo missile Ornik un'ora prima del suo utilizzo, segnalando una forma di coordinamento minimo per evitare incidenti maggiori.
Spaccature all'interno del Pentagono
Il Pentagono non è un blocco monolitico, ma sembra essere diviso tra chi vorrebbe evitare una escalation e chi invece è pronto ad adottare una posizione più aggressiva nei confronti della Russia. Questa spaccatura riflette anche la situazione politica globale, in cui ci sono diverse fazioni con visioni contrastanti sul futuro delle relazioni tra Occidente e Russia.
Il ruolo della Gran Bretagna e della Francia
Nonostante le resistenze del Pentagono, c'è il rischio che paesi come la Gran Bretagna e la Francia decidano di agire in maniera indipendente, portando avanti le proprie iniziative militari. Entrambi i paesi dispongono di testate nucleari, ma il loro utilizzo rimane incerto e sarebbe un passo estremamente grave. L'attuale contesto ci costringe a riflettere sul ruolo della NATO e sull'opportunità di mantenere l'alleanza nelle forme attuali, considerando il livello di tensione crescente.
Il nuovo missile russo e il cambiamento degli equilibri
Il lancio del nuovo missile russo ha cambiato significativamente gli equilibri di potere. Questo missile, di nuova generazione, rappresenta un'arma che la NATO non è in grado di intercettare. Si tratta di un missile balistico che, una volta raggiunta una determinata altezza, rilascia un vettore che galleggia nell'aria, potendo raggiungere velocità di Mach 12 (12 volte la velocità del suono) e colpire con precisione obiettivi lontani. Questa tecnologia mette la Russia in una posizione di dominanza escalation, poiché può colpire qualsiasi base della NATO in Europa senza il rischio di un'esplosione nucleare, utilizzando invece testate convenzionali di nuova generazione.
La vulnerabilità delle basi NATO
La Russia ha già dichiarato di avere una lista di obiettivi, che include diverse basi NATO in Polonia, Francia e Gran Bretagna, e di essere pronta a colpirle in caso di escalation. Questo rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza europea, considerando che la NATO non ha attualmente strumenti per difendersi efficacemente da questo tipo di attacco. L'articolo 5 della NATO, che prevede la difesa collettiva in caso di attacco a uno dei membri, non si applica automaticamente nel caso in cui sia una nazione della NATO ad attaccare per prima. Questo significa che se, ad esempio, la Francia o la Gran Bretagna decidessero di intervenire in Ucraina e la Russia rispondesse colpendo questi paesi, non è detto che gli altri membri della NATO sarebbero obbligati a intervenire.
La strategia della Russia e l'incertezza europea
La strategia russa sembra essere quella di mantenere una capacità di escalation che costringa la NATO a rivedere le proprie mosse. Mentre in passato la NATO cercava di mettere pressione alla Russia, ora è la Russia ad avere la capacità di decidere fino a che punto intensificare il conflitto. La recente dichiarazione del presidente Putin, secondo cui la Russia utilizzerà questo nuovo missile in Ucraina e, se necessario, anche altrove, mette ulteriore pressione sugli alleati occidentali. In Europa, nel frattempo, sembra esserci una certa frenesia nel voler agire, ma senza una chiara strategia condivisa.
La prospettiva futura
Se il Pentagono riuscirà a mantenere una posizione di contenimento fino al 20 gennaio, data dell'insediamento ufficiale di una nuova presidenza negli Stati Uniti, ci potrebbe essere un cambio di rotta significativo nella gestione del conflitto. Questo periodo è cruciale per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. Nel frattempo, l'esercito britannico e le forze armate francesi sembrano essere in una posizione di estrema vulnerabilità nel caso di un conflitto diretto con la Russia, soprattutto considerando le perdite subite dagli ucraini nelle recenti offensive. La capacità della Russia di produrre e utilizzare in massa questo nuovo missile potrebbe rappresentare un punto di svolta nel conflitto.
Conclusione
Il contesto attuale è caratterizzato da una forte incertezza e dalla possibilità di una escalation incontrollata. La Russia ha ora un'arma che le permette di colpire con precisione senza l'uso di testate nucleari, mettendo la NATO e l'Europa in una posizione di estrema vulnerabilità. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se l'Europa e gli Stati Uniti riusciranno a evitare una crisi di proporzioni ancora maggiori, o se si arriverà a un punto di non ritorno. La mancanza di un coordinamento chiaro e la presenza di diverse fazioni all'interno del Pentagono e della NATO complicano ulteriormente la situazione. È un momento delicato, in cui ogni mossa potrebbe determinare il futuro della sicurezza europea e globale.