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La Dieta Cheto e il Suo Impatto nei Pazienti con Cancro al Seno

La dieta chetogenica (o cheto) è una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati, studiata originariamente per trattare l'epilessia e recentemente utilizzata nella ricerca sul cancro. Questa dieta si basa sulla riduzione dell'assunzione di carboidrati per indurre uno stato di chetosi, in cui il corpo utilizza i grassi come principale fonte di energia anziché il glucosio. Il concetto alla base dell'uso della dieta chetogenica nel contesto del cancro è legato alla teoria secondo cui alcune cellule tumorali dipendono dal glucosio per crescere e prosperare. La chetosi potrebbe, quindi, ridurre la disponibilità di glucosio e rallentare la crescita del tumore.

Studio sugli effetti della dieta chetogenica nel cancro al seno

Uno studio clinico ha esaminato l'impatto di una dieta chetogenica sulla qualità della vita, l'attività fisica e alcuni biomarcatori in pazienti con cancro al seno. Il campione comprendeva 80 donne con tumore al seno localmente avanzato o metastatico, tutte sottoposte a chemioterapia. Lo studio ha suddiviso le partecipanti in due gruppi: uno ha seguito una dieta chetogenica, mentre l'altro ha seguito una dieta standard. L'intervento ha avuto una durata di 12 settimane, durante le quali sono stati monitorati diversi indicatori di qualità della vita e parametri biologici.

Risultati chiave

I risultati principali dello studio hanno mostrato che dopo 6 settimane, le pazienti del gruppo chetogenico hanno riportato un miglioramento della qualità della vita e una maggiore attività fisica rispetto al gruppo di controllo. Tuttavia, alla fine delle 12 settimane, non sono state rilevate differenze significative tra i due gruppi in termini di qualità della vita complessiva. Le pazienti nel gruppo chetogenico hanno mostrato livelli ridotti di lattato e fosfatasi alcalina (ALP), marcatori associati a condizioni tumorali più aggressive, suggerendo che la dieta chetogenica potrebbe avere benefici metabolici nel contesto del cancro.

Impatto sui biomarcatori

I livelli di lattato, un prodotto del metabolismo del glucosio, si sono significativamente ridotti nel gruppo che ha seguito la dieta chetogenica. Questa riduzione è importante perché il lattato può contribuire all'acidità del microambiente tumorale, favorendo la progressione del cancro. Anche i livelli di ALP, un enzima che aumenta in presenza di metastasi ossee, sono diminuiti in modo significativo nel gruppo chetogenico, indicando un potenziale impatto positivo sulla progressione della malattia.

Adesione alla dieta e tollerabilità

La adesione alla dieta è stata piuttosto alta, con oltre il 66% delle pazienti che ha mantenuto i livelli di chetosi (≥ 0,5 mmol/L) durante lo studio. Tuttavia, alcune pazienti hanno riportato effetti collaterali come stipsi e riduzione dell'appetito, comuni nelle diete ad alto contenuto di grassi. È importante notare che non sono stati riscontrati effetti negativi significativi sui livelli di ormoni tiroidei, elettroliti o albumina.

Conclusioni

Sebbene la dieta chetogenica non abbia mostrato miglioramenti significativi nella qualità della vita dopo 12 settimane, i dati suggeriscono che essa potrebbe comunque offrire benefici a livello di biomarcatori, riducendo i livelli di lattato e ALP. Ciò potrebbe indicare un effetto positivo nella gestione del cancro al seno, soprattutto per le pazienti in chemioterapia. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per determinare l'efficacia a lungo termine di questa dieta nel contesto del trattamento del cancro.
In definitiva, la dieta chetogenica rappresenta una strategia promettente per alcuni pazienti, ma dovrebbe essere utilizzata sotto la supervisione di un medico o di un nutrizionista, poiché potrebbe non essere adatta a tutti e può comportare rischi se non seguita correttamente.
FONTE

Di Gaetano

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