Come sopravvivere a una Terza Guerra Mondiale: una guida pratica e ironica
In uno scenario ipotetico di Terza Guerra Mondiale, immaginare come sopravvivere richiede una buona dose di organizzazione, strategia e forse un pizzico di ironia. Ecco una guida dettagliata per orientarsi tra i possibili scenari di conflitto e prepararsi al meglio a livello logistico e mentale.
I possibili scenari di guerra
In primo luogo, è fondamentale conoscere le possibili forme che una guerra globale potrebbe assumere. Sono quattro i principali scenari di guerra ipotizzabili:
Conflitto convenzionale - il più "classico", con carri armati, aerei e fanteria, che comporta il rischio di bombardamenti e la devastazione delle infrastrutture civili. Sarebbe un evento terribile, ma con una distruzione limitata rispetto ad altre tipologie.
Conflitto chimico-batteriologico - qui il pericolo è invisibile: virus e armi chimiche. Difendersi richiederebbe una protezione sofisticata, essendo minacce subdole e difficili da rilevare.
Conflitto nucleare localizzato - uno scontro dove solo alcuni bersagli vengono colpiti con armi nucleari. Questo causerebbe una devastazione circoscritta ma devastante per le aree colpite.
Conflitto nucleare totale - il peggior scenario possibile, con l'uso massiccio di armi nucleari che porterebbe alla distruzione reciproca assicurata e a un inverno nucleare per l'intero pianeta.
Dove rifugiarsi in caso di guerra
Se il conflitto fosse globale, scegliere un luogo sicuro per rifugiarsi diventa fondamentale. Ecco i principali criteri:
Isolamento geografico: luoghi lontani dai principali centri geopolitici e militari, come Nuova Zelanda e le Isole Azzorre. Questi luoghi, lontani dai grandi poteri e dalle rotte commerciali strategiche, offrirebbero maggiore sicurezza.
Risorse interne: rifugiarsi in aree con risorse agricole e idriche stabili garantisce la sopravvivenza senza dipendere dall'importazione.
Basso rischio di radiazioni: le aree lontane dai potenziali bersagli nucleari sono da preferire. In quest'ottica, evitare metropoli e hub industriali è essenziale.
Alternative meno prevedibili, ma altrettanto sicure, includono regioni isolate come il Malawi o aree scarsamente popolate come la Patagonia.
Prepararsi al peggio: cosa portare e come organizzarsi
Per sopravvivere a lungo termine, è necessario prepararsi adeguatamente con risorse e strumenti indispensabili:
Alimenti e acqua: coltivare piante resistenti come patate, fagioli e carote, che siano facili da coltivare e nutrizionalmente utili. A questo si aggiungono scorte di cibo a lunga conservazione e riserve d'acqua potabile o sistemi di filtrazione.
Materiali di emergenza: una lista essenziale di oggetti include medicinali, abbigliamento resistente, attrezzi, filtri d'acqua, torce a energia solare, batterie, mappe e strumenti di difesa. In caso di scenari estremi, munirsi di bussole, zaini capienti, maschere antigas e, se consentito, strumenti di autodifesa.
Costruire un rifugio: i bunker sono una soluzione per chi può permetterseli, con prezzi che variano da semplici strutture sotterranee a lussuosi complessi autosufficienti. In alternativa, un terreno isolato con una casa indipendente e una recinzione ben strutturata può diventare un rifugio valido.
Pianificare il futuro
In un contesto di caos globale, avere piani a lungo termine può fare la differenza. Gestire in autonomia le risorse alimentari e idriche, mantenere una buona scorta di beni essenziali e organizzare il proprio rifugio per resistere al peggio sono passi essenziali per una sopravvivenza a lungo termine.