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Come creare un chatbot WhatsApp con ChatGPT integrato: guida pratica

Oggi, avere un chatbot su WhatsApp può rappresentare un'opportunità eccezionale per aziende e professionisti che vogliono migliorare la gestione dei clienti e promuovere i propri servizi attraverso un canale con miliardi di utenti. Con l'integrazione dell'intelligenza artificiale, è possibile automatizzare risposte, assistere gli utenti e fornire informazioni in modo veloce e preciso. In questa guida, vedremo come creare un chatbot personalizzato utilizzando ChatGPT integrato con WhatsApp, senza necessità di competenze tecniche avanzate.

1. Piattaforma AgentHub: il ponte tra ChatGPT e WhatsApp

Per collegare ChatGPT a WhatsApp, useremo AgentHub, una piattaforma che funge da ponte tra l'intelligenza artificiale e diverse applicazioni, inclusa WhatsApp. La piattaforma sfrutta le API (interfacce di programmazione delle applicazioni) di OpenAI, consentendo di personalizzare le risposte e adattare il chatbot alle specifiche esigenze aziendali.
Registrarsi su AgentHub è semplice: basta inserire nome, cognome, indirizzo email e una password. È possibile anche utilizzare un account Google o Apple per una registrazione rapida. Dopo aver completato l'iscrizione, si può iniziare a creare il proprio chatbot personalizzato.

2. Creazione e personalizzazione del chatbot

Una volta registrati su AgentHub, si passa alla creazione di un nuovo agente (il chatbot). Durante questa fase, è possibile:

  • Dare un nome al chatbot (ad esempio, "AInova Bot" se il chatbot deve rappresentare un'azienda che offre corsi sull'intelligenza artificiale).
  • Scegliere il modello di ChatGPT che alimenterà il chatbot. Tra le opzioni disponibili, si può selezionare GPT-3.5 Turbo per un utilizzo efficiente e meno costoso, oppure optare per modelli più avanzati come GPT-4 Turbo se si necessita di maggiore performance.

Il chatbot può essere addestrato per svolgere compiti specifici, come rispondere a domande sui servizi offerti, gestire ordini o risolvere problemi tecnici. Le API chiave di OpenAI, che si ottengono tramite il portale di OpenAI, sono essenziali per collegare il modello di ChatGPT alla piattaforma e attivare il chatbot.

3. Addestramento del chatbot con prompt personalizzati

Una delle parti più importanti della creazione di un chatbot è l'addestramento, ossia l'impostazione dei prompt. I prompt sono istruzioni testuali che guidano il chatbot su come rispondere alle richieste degli utenti. In questa fase, puoi specificare il ruolo del chatbot, fornendo esempi di domande e risposte comuni, oltre a eventuali note aggiuntive per migliorare la precisione delle risposte. Ad esempio, se il chatbot deve rispondere alle domande sui corsi offerti da AInova, potresti inserire un prompt che indichi al bot di descrivere i diversi corsi disponibili e a chi sono rivolti.
Per facilitare l'elaborazione dei prompt, è possibile utilizzare il tool Playground di OpenAI, che aiuta a creare prompt dettagliati e specifici in base alle esigenze. Questo strumento è gratuito, ma richiede l'acquisto di crediti per utilizzare le API.

4. Creazione di una Knowledge Base

Un altro passaggio importante è la creazione di una Knowledge Base. La Knowledge Base è un database che contiene informazioni specifiche da cui il chatbot può attingere per rispondere alle domande degli utenti. È possibile caricare documenti in diversi formati, come PDF, DOCX, HTML o semplici file di testo, contenenti domande e risposte frequenti sui servizi dell'azienda.
Ad esempio, nel caso di AInova, si possono caricare FAQ riguardanti i corsi, i prezzi e le modalità di partecipazione. Questo aiuta il chatbot a fornire risposte dettagliate e accurate agli utenti di WhatsApp.

5. Collegamento del chatbot a WhatsApp

Dopo aver completato la configurazione del chatbot, è il momento di collegarlo a WhatsApp. Questo si può fare tramite la sezione Deploy di AgentHub, selezionando WhatsApp come piattaforma di destinazione. Per il collegamento è necessario un account Facebook Business, che può essere creato in pochi minuti. Una volta collegato, il chatbot può essere testato inviando messaggi tramite WhatsApp per verificare che risponda correttamente alle domande degli utenti.
È anche possibile personalizzare il tempo di risposta del bot (ad esempio, impostando un ritardo di 5 secondi tra la ricezione del messaggio e la risposta del chatbot), e controllare in tempo reale l'utilizzo dei crediti e delle API attraverso la sezione Global Analytics della dashboard di AgentHub.

Conclusioni

Creare un chatbot su WhatsApp con ChatGPT è un'opportunità straordinaria per le aziende che vogliono migliorare la gestione delle interazioni con i clienti. La procedura, grazie a piattaforme come AgentHub, è semplice e accessibile anche a chi non ha competenze di programmazione. Integrare l'intelligenza artificiale in un canale così diffuso come WhatsApp permette di automatizzare le risposte, risparmiare tempo e migliorare la soddisfazione dei clienti. Il chatbot diventa così uno strumento potente, in grado di rispondere in modo rapido e preciso alle esigenze degli utenti, e può essere facilmente aggiornato e personalizzato in base alle necessità aziendali.
Con un utilizzo mirato delle API e una Knowledge Base ben costruita, il chatbot su WhatsApp rappresenta un passo avanti nel mondo della comunicazione automatizzata e un ottimo investimento per il futuro.

Di Gaetano

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