Il Capitalismo ha Rotto il Clima. Ora può Aggiustarlo?
Nel corso degli ultimi decenni, il cambiamento climatico è diventato una delle sfide più urgenti che l'umanità deve affrontare. Le cause principali sono legate alle emissioni di gas serra, molte delle quali derivano dall'uso intensivo di combustibili fossili. Il sistema capitalistico, con la sua costante ricerca di profitto, è stato spesso accusato di essere il motore principale di questo problema. Tuttavia, secondo Akshat Rathi, giornalista esperto di soluzioni climatiche, il capitalismo potrebbe anche essere la chiave per risolvere la crisi climatica. In un discorso tenuto sul palco del TED Talk, Rathi esplora il potenziale del capitalismo climatico come strumento per mitigare i danni ambientali e accelerare la transizione verso un'economia sostenibile.
La Contraddizione del Capitalismo e la Crisi Climatica
Durante una manifestazione contro il cambiamento climatico, Rathi ha notato un cartello che recitava: "Brucia il capitalismo, non il carbone". Questa frase rappresenta una delle reazioni più comuni al sistema economico globale: la convinzione che il capitalismo, con la sua enfasi sul consumo e sulla crescita infinita, sia la causa principale del riscaldamento globale. Molti ritengono che, per risolvere il problema, sia necessario smantellare il sistema che lo ha creato.
Tuttavia, Rathi solleva una domanda interessante: è davvero necessario bruciare il capitalismo per fermare il cambiamento climatico? Invece di distruggerlo, potremmo trasformare il capitalismo in uno strumento per creare soluzioni climatiche?
Il Ruolo del Capitalismo nelle Soluzioni Climatiche
Rathi racconta un episodio personale per dimostrare come il capitalismo possa contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Decise di installare dei pannelli solari sul tetto della casa dei suoi genitori in India. In soli cinque anni, il risparmio energetico ha permesso loro di recuperare l'investimento iniziale, e per i successivi quindici anni beneficeranno di energia gratuita. Questo è stato possibile grazie a un mercato creato da sussidi governativi e regolamentazioni che hanno incentivato la diffusione dell'energia solare.
Il capitalismo ha giocato un ruolo chiave in questa transizione. Le aziende, spinti dalla logica del profitto, hanno investito in innovazione, producendo pannelli solari sempre più economici ed efficienti. Tra il 2009 e il 2019, il costo del solare è diminuito del 90%, quello del vento del 70% e delle batterie al litio dell'85%. Questi risultati dimostrano che il capitalismo, se opportunamente regolato, può favorire lo sviluppo di tecnologie sostenibili e ridurre i costi delle soluzioni climatiche.
La Combinazione di Politica, Tecnologia e Persone
Rathi evidenzia che il capitalismo climatico non funziona da solo. È necessario un equilibrio tra politiche intelligenti, tecnologie accessibili e persone determinate. Ad esempio, racconta la storia di Wan Gang, un ingegnere cinese che ha giocato un ruolo fondamentale nella diffusione dei veicoli elettrici in Cina. Dopo aver osservato che la Cina consumava una quantità di petrolio pro capite significativamente inferiore rispetto ai paesi occidentali, Wan propose al governo cinese di investire in veicoli elettrici per ridurre l'inquinamento e creare una nuova industria competitiva a livello globale.
Grazie al sostegno del governo, che ha stanziato decine di miliardi di dollari in sussidi, e alle politiche restrittive sull'acquisto di veicoli a combustibili fossili, la Cina è diventata un leader mondiale nella produzione di auto elettriche e batterie al litio. Questo dimostra come la sinergia tra politica e mercato possa generare cambiamenti significativi. Anche Warren Buffett, uno dei più noti investitori al mondo, ha scommesso su questa trasformazione, investendo in BYD, un'azienda cinese che oggi vende più auto elettriche di Tesla.
Il Modello Cinese e le Lezioni per le Democrazie
Molti potrebbero pensare che il modello cinese, basato su un forte intervento governativo, non possa essere replicato nei paesi democratici. Tuttavia, Rathi sottolinea che la Cina ha preso ispirazione proprio dagli Stati Uniti, un faro del capitalismo mondiale. Nel corso del XX secolo, il governo americano ha utilizzato strumenti come i contratti di difesa per promuovere settori strategici, tra cui quello dei semiconduttori, delle biotecnologie e persino di Internet. Allo stesso modo, oggi gli Stati Uniti stanno cercando di recuperare il ritardo con la Inflation Reduction Act del 2022, che destina centinaia di miliardi di dollari in sussidi per tecnologie verdi come l'idrogeno verde e le pompe di calore.
Il Fallimento del Mercato e la Necessità di Correzioni
Rathi definisce la crisi climatica come "il più grande fallimento del mercato di tutti i tempi". I governi hanno permesso alle aziende di inquinare gratuitamente, e oggi ne paghiamo il prezzo sotto forma di impatti climatici devastanti, disuguaglianze sanitarie e dislocazione delle comunità. Tuttavia, alcuni paesi stanno iniziando a correggere questo errore. L'Europa, ad esempio, ha introdotto un prezzo sul carbonio e obiettivi vincolanti che hanno ridotto significativamente l'impronta di carbonio del continente.
Un esempio emblematico è l'azienda danese Ørsted, nata come società di estrazione di gas naturale. Con l'introduzione di politiche climatiche più severe, Ørsted ha dovuto cambiare radicalmente il proprio modello di business, diventando oggi il più grande sviluppatore mondiale di energia eolica offshore.
La Flessibilità del Capitalismo Climatico
Nonostante i successi, il percorso verso una transizione verde non è privo di ostacoli. In India, la domanda di elettricità sta crescendo rapidamente, mettendo sotto pressione le ambizioni del paese in materia di rinnovabili. In Europa, l'alto costo del carbonio ha causato la chiusura di alcune industrie, spostando la produzione in paesi dove non esistono politiche sul clima. Anche la Cina, nonostante la sua massiccia espansione delle energie rinnovabili, ha visto un aumento delle emissioni.
Perché il capitalismo climatico funzioni, governi e imprese devono essere flessibili e pronti a correggere le politiche quando non funzionano. L'Europa, ad esempio, ha introdotto una tariffa sul carbonio per i prodotti importati, proteggendo le industrie locali e riducendo le perdite di posti di lavoro. Alcuni esperti sostengono che, se la Cina continuerà a investire in energie pulite con lo stesso ritmo, le sue emissioni potrebbero aver raggiunto il picco nel 2023.
Conclusione: La Trasformazione del Capitalismo
Tornando al cartello che Rathi ha visto durante la protesta, la soluzione al cambiamento climatico non è "bruciare il capitalismo". Il problema non è il sistema economico in sé, ma come è stato gestito fino ad ora. Con politiche più intelligenti, tecnologie più economiche e persone impegnate, possiamo trasformare il capitalismo da motore del cambiamento climatico a catalizzatore di soluzioni.