Arresto Sallusti: il coraggio del giornalista “Se vogliono mi arrestano qui…”
E’ stato arrestato perché è evaso, violando immediatamente gli arresti domiciliari. Ora si trova in Questura, verrà processato per direttissima. Per il reato di evasione si rischia una pena che va da uno a tre anni di reclusione. La decisione è stata presa dopo che il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, prelevato dalla polizia dalla redazione di via Negri, ha lasciato la sua abitazione presso la quale avrebbe dovuto scontare la detenzione ai domiciliari. Nelle prescrizioni disposte dal giudice di sorveglianza Guido Brambilla gli era consentito uscire dalle 10 alle 12, quindi l’aver abbandonato il domicilio è stato considerato tecnicamente un’evasione. Dopo pochi minuti il direttore è uscito di casa, è quindi evaso e dunque è stato portato in Questura dalla Digos.
IL PROCESSO PER DIRETTISSIMA – Dovrebbe essere processato per direttissima nel primo pomeriggio in tribunale a Milano. Da quanto si è saputo il pm di turno Piero Basilone è in attesa di ricevere gli atti dalla polizia per poi, come si fa di routine, stendere il capo di imputazione e inviarlo ai giudici di una delle tre sezioni delle direttissime.
LA POLIZIA IN REDAZIONE – Alle telecamere di Tgcom24, poco prima che i poliziotti lo prelevassero dalla redazione di via Negri per portarlo a casa, aveva dichiarato: “Peccato che sia finita così, che siano entrati al giornale. Sono davvero incoscienti. Non si esegue l’arresto di un giornalista all’interno di un giornale”. Sallusti si era anche rammaricato della “categoria che non ha avuto un sussulto. E’ una ferita per tutti i noi, per Il Giornale, abituato a essere ferito, del resto il suo fondatore è stato gambizzato. Siamo forti ma mi dispiace per il nostro mestiere. Non doveva finire cosi”. E aveva già annunciato che avrebbe partecipato alla prossima riunione da “evaso”: “Sarò ai domiciliari, ma andrò a lavorare”. Ai colleghi giornalisti quindi dava appuntamento “a presto su questa scrivania”. “I miei lettori – aveva aggiunto – hanno capito cosa è successo e spero siano orgogliosi del giornale. Non ho comunque preparato il titolo per domani”.
Tutto ciò è accaduto dopo la “provocazione politica” del direttore del Giornale che aveva proposto uno “scambio” alla polizia che doveva eseguire l’ordine di carcerazione. Su Twitter aveva scritto: “Voi non violate la sede de Il Giornale, io mi consegno a San Vittore e poi fate quel che volete”. Nella redazione di via Negri era presente anche Daniela Santanchè, che è uscita un quarto d’ora dopo che i poliziotti hanno prelevato il giornalista, senza rilasciare dichiarazioni.
LA NOTTE IN REDAZIONE – Ha quindi cambiato idea per l’ennesima volta Sallusti che la scorsa notte aveva twittato: “Notte al giornale. Se vogliono mi arrestano qui. Grazie a tutti”. Condannato definitivamente a 14 mesi di carcere per diffamazione, il 30 novembre il giudice della sorveglianza di Milano ha disposto gli arresti domiciliari, ma il giornalista li ha rifiutati ribadendo la sua volontà a voler andare in carcere. Solo qualche giorno fa aveva dichiarato di voler scontare i domiciliari a casa della sua compagna Daniela Santanchè, per poi cambiare nuovamente idea, recarsi in redazione e dichiarare di non volersi “muovere” da lì: “Che mi vengano ad arrestare qui”.