9 buoni motivi per votare Movimento 5 Stelle
Domenica 25 maggio ci saranno le tanto attese e discusse elezioni europee. Molti cittadini sono ancora indecisi, in TV c’è sempre più confusione tra i diversi esponenti dei partiti che si accavallano, facendo discorsi su discorsi e d arrivando quasi sempre a discussioni che, più che dibattiti, sembrano gare a chi urla più forte. Eppure, strano a dirsi, proprio Beppe Grillo, ospite recentissimamente a “Porta a Porta“, questa volta non ha alzato la voce, come siamo abituati a vederlo quasi sempre (urlante) nelle piazze italiane, perché dice che la sua dopotutto è una “rabbia buona”.
Ma andando a scrutare fino in fondo agli obiettivi verso i quali verte il movimento dei grillini, abbiamo fatto le opportune ricerche e trovato 10 buoni motivi per cui assegnare il proprio voto al partito che Beppe Grillo sostiene già da alcuni anni:
- L’interesse economico dell’Italia passa prima dalle tasche dei cittadini… in che senso?!? Nel senso che ci sono miliardi di euro che ogni anno vengono destinati all’acquisto di strumenti di morte come gli aerei F35, quando la stragrande maggioranza degli italiani vorrebbe che prima tali miliardi venissero investiti in asili, ospedali, aiuti ai terremotati, e che si facesse qualcosa di concreto per quelle persone che vorrebbero arrivare alla fine del mese con serenità;
- investire sempre di più in fonti rinnovabili, dribblando il problema dell’inquinamento dovuto al petrolio; inoltre nessuno ha intenzione di continuare a mangiare i frutti di una terra avvelenata, nessuno intende perdere i propri cari per il disinteresse e la noncuranza del Paese verso un problema riguardante tumori dovuti a frutti ed ortaggi velenosi coltivati in terreni concimati da diossina (come successo nella terra dei fuochi);
- è necessario, fondamentale e di primaria importanza dirottare fondi destinati a finanziare guerre (non mi sembra il caso di chiamarle, come vogliono abituarci a fare, “missioni di pace”) verso qualcosa come sanità ed istruzione;
- puntare sull’economia della nazione prima ancora di pensare a fare i sudditi (“lecchini” mi sembrava inappropriato) dell’Unione Europea, o per meglio dire della Germania o anche degli Stati Uniti d’America, dovendo sottostare ad una serie di accordi che portano solo ed esclusivamente gli interessi di singole persone, banche, grandi aziende e multinazionali che pensano a riempire le loro tasche e non certo al futuro dei nostri figli;
- avere libero accesso alla rete per poter essere informati, e non disinformati, ma anche per poter discutere, dialogare, confrontarsi, portare avanti e votare idee e progetti che devono toccare l’interesse dei cittadini, in modo da poter essere direttamente partecipi ai programmi politici, facendo trionfare l’attivismo che dovrebbe stare alla base di un popolo che oggi solo teoricamente è sovrano, almeno così dice la nostra costituzione;
- non deve essere competenza di personaggi come la Merkel, la BCE, la JP Morgan o la Goldman&Sachs quella di decidere sulle pensioni, sui diritti e sulla salute degli italiani;
- mandare altri cittadini come noi a gestire le sempre più problematiche situazioni in cui l’Italia sta affondando, perché chi meglio di un cittadino italiano conosce i problemi dei cittadini italiani piuttosto che personaggi ghiotti che fanno esclusivamente l’interesse personale, mangiando sul lavoro della povera gente e modificando le leggi solo in loro favore?!
- non lasciarsi strangolare dal debito pubblico, ma soprattutto non lasciare alle generazioni future un debito sempre più caro da pagare, bensì riprendere ad avere il tenore di vita dignitoso che gli italiani meritano con un altrettanto dignitoso lavoro che possa essere il più stabile e sicuro possibile;
- mandare a casa tutti quei politici che giocano a fare gli illusionisti, facendoci credere con le loro promesse che con i loro programmi faranno tornare l’Italia ad essere uno Stato fiorente, celandosi dietro la maschera dei salvatori della patria, e cercando di far dimenticare alle persone che sono stati loro in realtà gli stessi politici che hanno condotto il nostro Paese nell’oblio.
Gaetano Bellissima