Schwazer choc: “Vi spiego perchè in Italia ci dopiamo!”
Stiamo parlando dell’atleta italiano Alex Schwazer, il maratoneta nostrano escluso dai Giochi di Londra 2012 per doping, perché risultato positivo all’epo durante un controllo della World Anti-doping agency (Wada), avvenuto di sorpresa lo scorso 30 luglio. Una brutta faccenda che ha minato l’immagine di un’Italia sporca sia dentro che fuori e stroncato per sempre la carriera di un giovane atleta. Per quanti sacrifici possa aver fatto in passato, per quanto pulito possa essere stato l’oro di Pechino, Schwazer sarà ricordato come «quello dell’Epo».
Siamo un popolo che difficilmente perdona chi sbaglia: tanto facile a beatificare quanto rapido a ghigliottinare al primo errore commesso. E non c’è mea culpa che tenga. In una intervista-confessione a Donatella Scarnati del TG1, l’olimpionico a Pechino 2008 Alex Schwazer afferma che dopo Pechino sono stati tanti gli episodi che lo spinto a prendere quella decisione. “Non è facile dover gareggiare contro atleti nei confronti dei quali c’è tanto sospetto. Nessuno dà uno sguardo al di là dell’Italia, dove l’antidoping non esiste. Vi posso dire che negli anni è diventata dura gareggiare contro questi avversari. Ci si sente presi in giro. Se uno qua da noi si dopa non è perchè vuole avere un vantaggio, ma perchè vuole finalmente gareggiare alla pari”.
Schwazer racconta che per anni avversari dei paesi dell’est, dopo le gare, gli hanno ripetuto sempre questa frase: “Alex Schwazer italiano ha realizzato questo tempo, se non fosse italiano avrebbe fatto registrare un tempo inferiore di cinque minuti. Per me era difficile non partire alla pari con gli altri, anche se in passato lo avevo fatto e avevo vinto, ma dentro di me non ero più sereno, vivevo tutto in maniera negativa. Ho sbagliato. Forse mi sarei dovuto fermare per un anno, occuparmi di altre cose e probabilmente sarei rientrato e avrei vinto come a Pechino. La tristezza e la rabbia mi hanno spinto a fare un terribile errore”.
Alex Schwazer adesso studia Economia a Innsbruck: “Sto cercando di provare altri stimoli… Sono stati dei mesi molto intensi. Positivi per la nuova sfida che riguarda il Master, ma anche negativi perchè sono state dette e scritte sul mio conto tante cose non vere che hanno coinvolto persone che, purtroppo, non c’entrano niente. Mesi difficili. Sapevo che era sospettato per dei precedenti episodi legati al doping,ma non sapevo che era stato radiato dal coni,altrimenti non ci sarei mai andato”.